Immaginate Maurizio Sarri seduto a un tavolo di un ristorante in
una sala deserta lasciata vuota per il grande incontro. Immaginate
un giardiniere solitario che pettina il prato esterno, poi un volo
improvviso di uccelli, un po’ di pioggia e qualche colpo di
vento. Immaginate che l’allenatore del Napoli, trovandosi da
solo con Aurelio De Laurentiis, cosa che non avveniva dal ritiro di
Dimaro, abbia molta voglia di mettere parole attorno alle sigarette
che gli danzano tra le labbra. Con grande sopportazione del
presidente partenopeo. Ce ne hanno messo di tempo per rompere il
gelo degli ultimi mesi, ma finalmente De Laurentiis e Sarri si sono
incontrati in un lungo faccia a faccia nel giorno del compleanno
del tecnico azzurro.
Il presidente ha rotto gli indugi e da solo, senza né
Giuntoli né tanto meno l’ad Chiavelli, suo braccio
economico, si è recato nel paesino del Chianti dove vive
l’allenatore per potergli parlare tranquillamente, cosa
impossibile quando Sarri è a Castel Volturno perché
sempre preso da allenamenti, video, riunioni e così via.
Eccoli lì, Sarri e De Laurentiis, a Villa La Borghetta,
pochi chilometri dalla nuova casa che l’allenatore azzurro
sta ristrutturando. Nel giorno del suo compleanno. Il 59esimo.
Sì, si è parlato del tempo e degli extraterresti,
provano a ridimensionare gli entourage dei due il giorno dopo, ma
è chiaro che al centro del pranzo in solitudine,
c’è quella clausola che il Napoli, ovvero De
Laurentiis, adesso dicono si debba stracciare.
Giuntoli ne ha parlato nei mesi passati, ottenendo continui rinvii.
Di questo argomento Sarri non ne ha mai voluto parlare. «Io
un contratto già ce l’ho, non capisco perché
dovrei discuterne di uno nuovo», ha spiegato infastidito
rispondendo a una domanda. E così De Laurentiis deve aver
pensato che era il caso di muoversi in prima persona per convincere
Sarri a parlare del futuro e a srbogliare il prima possibile una
matassa potenzialmente pericolosa. E allora si è parlato del
futuro. Che il patron della Filmauro vuole sia ancora insieme.
Nonostante il flop in Champions (costato circa 20 milioni di euro
alle casse azzurre) e la deludente uscita in Coppa
Italia.
Il punto è che Sarri si è messo in testa, per
così dire, una idea meravigliosa. Il suo agente Pellegrini,
assente alla riunione e informato soltanto a conclusione del
pranzo, sta provando a spiegare al suo ex collega di banca che
c’è una data prima della quale non è il caso di
prendere decisioni azzardate: il 14 marzo. Perché questa
data? Perché è il giorno delle gare di ritorno dei
quarti di Champions League. Pellegrini, in cuor suo, anche alla
luce di una serie di incontri con vari intermediari, è
convinto che le big che usciranno dalla Champions potrebbero voler
ripartire proprio da Maurizio Sarri in panchina. E che tra queste
c’è chi sarebbe disposto anche a pagare la clausola da
8 milioni di euro che, a partire dal 2 febbraio, consente a Sarri
di liberarsi del Napoli.
Ecco, un ragionamento che a De Laurentiis deve essere stato
riferito. Ed è per questo, da straordinario stratega, il
presidente si è mosso. Con ampio anticipo. Perché
è dal 2 febbraio che potrebbe potenzialmente essere
esercitata. Fino al 31 maggio. Terminata questa finestra, in
automatico, scatta un vero e proprio contratto con scadenza nel
2020. Senza altre opzioni o clausole. De Laurentiis ha ammesso
candidamente, parlando a Radio Kiss Kiss, che l’incontro
c’è stato. «Sei ore in perfetta armonia, bevendo
un meraviglioso vino toscano». E magari parlando anche del
film di Verdone alla cui anteprima Sarri ha saltato perché
influenzato.
Già, ma è il contratto, quell’ingaggio da
allenatore di seconda fascia (1,4 milioni di euro) che lo lega al
Napoli fino al 2020, al centro di tutto. Una situazione che porta
malcontento in Sarri, che gli porta ad avere il broncio nei
confronti della società perché da tempo si aspetta un
adeguamento dello stipendio che il club azzurro non gli ha ancora
riconosciuto. E così De Laurentiis gli avrà
personalmente esposto la sua idea per andare avanti: via questa
maledetta clausola da 8 milioni ed ecco un nuovo contratto da 2,5-3
milioni (ovvero quasi il doppio) fino al 2021. Un anno in
più.
From: Il Mattino.