«Forse sono pazzo per il calcio, non lo so. Ma a sentire la mia famiglia sono sempre stato così». Lorenzo Insigne si racconta in una lunga intervista a The Players Tribune, la rivista che lascia parlare i migliori atleti in giro per il mondo. Anche Lorenzo lo è: dalle origini umili di Frattamaggiore fino alla fascia da capitano della squadra del suo cuore. «Il mio sogno, da sempre, era giocare con la maglia del Napoli al San Paolo. Non esistevano altri sogni. Non praticavo altri sport. Non pensavo a nient’altro al di fuori dal calcio».
Una carriera, quella di Lorenzo, che poteva anche partire lontano dall’azzurro. «Facevo provini con tutte le squadre, mi ripetevano sempre che ero bravo, ma troppo basso per giocare. Mi svegliavo ogni mattina con la speranza di essere cresciuto durante la notte», racconta l’azzurro. «na volta entrato nelle giovanili del Napoli, chiedevo sempre di fare il raccattapalle per poter andare al San Paolo e stare a bordocampo durante le partite. Da napoletano fatico a esprimere con le parole la sensazione di essere in quello stadio e di sentire quell’energia. Pensavo: cavolo, se un giorno potessi giocare una sola partita qui con la maglia del Napoli morirei felice. Ora il mio unico obiettivo è vincere lo scudetto qui, con questa maglia».
Poi Foggia e Pescara con Zeman, quindi il ritorno in azzurro da protagonista. «All’inizio della stagione ho segnato il mio primo gol al San Paolo contro il Parma ed è stato davvero speciale perché avevamo appena scoperto che mia moglie era incinta del nostro primo figlio. Ho preso la palla e me la sono messa sotto la maglia come dedica a loro, mi ricordo che i tifosi cantavano il mio nome», le parole di Insigne. «Ogni volta che indosso la maglia del Napoli al San Paolo mi viene la pelle d’oca. Perché so cosa significa per la mia famiglia, e ripenso a tutto quello che ha sacrificato mio padre negli anni per tirare avanti e per permettermi di coltivare questa passione».
Una passione che passa anche per il mito di Diego Armando Maradona, l’idolo di ogni napoletano. Eppure, da bambino, Lorenzo ha chiesto e cercato le scarpe di Ronaldo, il fenomeno che con la maglia dell’Inter stupiva tutti i suoi coetanei in quel momento. «Con tutto il dovuto rispetto, adesso che sono più grande e che conosco la mia storia, devo pentirmi e devo dire che Maradona è il più grande giocatore che sia mai esistito. Ronaldo, avevi delle scarpe meravigliose. Eri il Fenomeno. Eri la mia ispirazione. Ma io sono napoletano, qui c’è un solo re. E il suo nome è Diego Armando Maradona».
From: Il Mattino.