De Laurentiis è convinto che alla fine Sarri resterà
a Napoli. Anche se non è contento della sua gestione e non
ha fatto nulla per nasconderlo. Gli parlerà
dell’importanza della Champions e delle coppe europee, gli
spiegherà come gli introiti dell’Uefa per una
società che ha nel fairplay finanziario il faro di
riferimento sono vitali.
E anche il ko di Rotterdam o l’uscita di scena in Europa League
hanno un peso nella azienda Napoli. Ma non solo Sarri avrà
da dirgli delle cose, anche De Laurentiis ribadirà alcuni
concetti fondamentali che saranno alla base del futuro assieme:
l’obiettivo principale è la valorizzazione della rosa
nel suo complesso. Ed è importante capire che per il patron
questa è la via che porta alla vittoria, scudetto compreso.
Già, perché De Laurentiis pensa che un turnover
più metodico avrebbe evitato la frenata di primavera. E
quindi consentito al Napoli di giocarsela fino alla fine con la
Juventus. E gli chiederà ragione dello scarso impiego di
Ounas e Rog. Il ciclo si è chiuso e bisogna aprirne un
altro.
Ci sarà un punto di incontro? De Laurentiis in questi giorni
non ha accelerato il suo casting per il nuovo allenatore: ha grande
stima di Leonardo Semplici e gli hanno parlato molto bene di
Aurelio Andreozzoli, che ha guidato l’Empoli in serie B. Poi ci
sono quelli dal carisma internazionale: l’amicizia con Conte e
Ancelotti è l’unica cosa che non fa tramontare sul
nascere le due suggestioni. Ma il leccese al Chelsea percepisce
netti 11 milioni di euro mentre l’ex tecnico del Real è
reduce dagli 8 milioni di busta paga al Bayern Monaco. «Un
mio possibile ritorno nel calcio italiano? Non lo so cosa
può succedere, io non avrei problemi a tornare in Italia.
Orientativamente posso anche pensare di stare fermo ancora,
perché onestamente non vedo tante possibilità per
poter tornare ad allenare».
Le piste sono quelle che portano a Inzaghi e Giampaolo, anche se
quest’ultimo giura di non aver mai avuto contatti con De
Laurentiis. Ma sono i contatti con Benitez che non si arrestano:
sono continui. Il presidente ha spiegato a Rafa che se pensa di
lasciare l’Inghilterra, lui è pronto a riaccoglierlo a
braccia aperte. Benitez ha apprezzato la stima, ma prima vuol
vedere, da furbacchione qual è, cosa c’è in
Premier per lui.
Se Sarri rifiutasse l’offerta di rinnovo, De Laurentiis
deciderà come procedere: eviterà un braccio di ferro,
difficile che arriverà a uno scontro. Ma non è
escluso. I due proveranno a trovare una via d’uscita insieme ma
è chiaro che il patron potrebbe pur sempre invocare la
liberatoria da 8 milioni di euro. A mediare tra i due ancora una
volta il ds Giuntoli che lavora per trovare un punto che riavvicini
i due. Al momento piuttosto distanti.
De Laurentiis non ha vissuto con sorpresa la contestazione delle
curve. Ieri ha preso parte all’assemblea della Lega dove si
è deciso poco o nulla. Gli striscioni non lo hanno turbato,
anche perché sa che c’è una fetta molto ampia di
tifosi che va allo stadio e che non lo ama. Non è sorpreso,
perché secondo lui la ragione del dissenso non è
legata alla gestione del Napoli o agli scontri con Sarri ma alla
chiusura netta dei rapporti con gli ultrà da quando lui
è alla guida del club, ovvero dal 2004.
From: Il Mattino.