Con il pareggio di domenica contro il Torino dell’ex Mazzarri, il Napoli ha detto addio alle ultime speranze di aggiudicarsi il terzo scudetto della sua storia. Ma probabilmente gli azzurri avevano mollato l’obiettivo già una settimana prima, quando avevano sperato che l’Inter fermasse la Juventus a San Siro, per poi vedere in diretta tv i bianconeri segnare due gol negli ultimi minuti di gara e portare a casa i tre punti. Un risultato che ha tagliato le gambe al Napoli, che 19 ore dopo sarebbe sceso in campo a Firenze «con la morte nel cuore», come ha ammesso lo stesso Sarri giustificando il 3-0 incassato dai viola. E a fare male, più della vittoria rocambolesca della Juve, sarebbe stata la conduzione di gara dell’arbitro Orsato, che ha commesso errori gravi ed evidenti, favorendo gli uomini di Allegri.
Quella partita ha generato polemiche e proteste da parte dei tifosi partenopei, che ancora una volta si sono sentiti truffati e presi in giro da parte di quei fatidici “poteri forti”, che nel calcio (e non solo nel calcio) agevolerebbero le città del nord a scapito di quelle meridionali, Napoli in testa. Un malumore di cui si è fatto portavoce Gianluca Apicella, autore de “’O scudetto ‘e l’onestà”, una poesia che negli ultimi giorni imperversa sui social network, anche grazie a un video girato insieme all’attore Oscar Di Maio. Nei suoi versi, con tanto di rime baciate, Apicella va oltre i fatti di Inter-Juve, elencando tutti gli episodi sospetti che, secondo molti, avrebbero indirizzato anche lo scudetto 2017-18 verso Torino, sponda bianconera.