Un botta e risposta al veleno quello andato in scena oggi tra il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Il patron azzurro ha accusato il Comune di Napoli di ritardare i lavori allo stadio San Paolo per «fare un favore – ha detto De Laurentiis – al fratello del sindaco (Claudio de Magistris che lavora nel settore della musica, ndr) che deve fare i concerti». Il sindaco ha definito le parole «dal chiaro contenuto diffamatorio su cui in questo momento non voglio parlare perché è materia esclusivamente giudiziaria».
L’attacco era partito da De Laurentiis, che qualche giorno fa aveva espresso anche al presidente dell’Anac Cantone le sue preoccupazioni per i tempi dei lavori per le Universiadi allo stadio San Paolo, temendo che possano sovrapporsi agli impegni agonistici degli azzurri: «Mi sono sentito dire – ha detto – da Auricchio (capo di gabinetto del Comune di Napoli, ndr) che dobbiamo fare i lavori allo stadio San Paolo a settembre, ottobre. Ma io ti “ammazzo”, gli ho detto, vuoi farli quando c’è la Champions e penalizzare il tifoso chiudendo settori? Non è vero che il Comune ha i soldi per i lavori dal Credito Sportivo, perché quel fesso di Auricchio ci ha rinunciato, dicendo ci sono le Universiadi e usa quei soldi. Ma le Universiadi hanno la possibilità di avere procedure accelerate e non vorrei che per fare un favore al fratello del sindaco che deve fare i concerti ora vogliono ritardare i lavori. Perché o tiriamo la corda da stessa parte o facciamo il tiro alla fune e poi vediamo chi casca a terra».
A stretto giro è arrivata la replica di de Magistris: «Spiace – ha detto – che ogni volta che De Laurentiis non sappia cosa dire eserciti l’insulto verbale nei nostri confronti. Ora la città di tutto ha bisogno tranne che del rancore. Proprio in queste ore, mentre il presidente esterna, stiamo per portare a casa un risultato storico, un forte finanziamento, grazie al Governo nazionale, alla Regione Campania, alle Universiadi, al Comune, che consentirà di far ritornare lo stadio San paolo nello splendore che merita, completamente ristrutturato con soldi e tempi certi e senza che questo crei nocumento ai tifosi o difficoltà alla squadra». De Magistris si fa poi duro: «Se qualcuno – aggiunge – con le sue condotte ha anche l’obiettivo di non raggiungere questo risultato, altri binari non ne abbiamo e in quel caso si perderà il finanziamento».
Sulle accuse a Claudio de Magistris, il sindaco precisa: «Vorrei solo sottolineare che i concerti non c’entrano nulla, c’è un unico concerto che unisce il popolo napoletano, i tifosi e la città tutta, quello del 7 giugno per Pino Daniele che non incide per nulla sui lavori e come sa anche il presidente non c’entra per nulla mio fratello. Noi continueremo nella nostra azione perché amiamo la città, la squadra, lo stadio San Paolo e non possiamo più vederlo così. Napoli è l’unico comune d’Italia che sta trovando le risorse per ristrutturare lo stadio, non dico che ci saremmo aspettati l’applauso del presidente ma perlomeno che non si mettesse di traverso. Ci auguriamo che sia solo un colpo di sole e che domani leggeremo le sue scuse e che finalmente si possa viaggiare tutti insieme per obiettivi così importanti».
From: Il Mattino.