Ancora ai microfoni di Dazn la lunga intervista di Carlo Ancelotti. Il neo allenatore azzurro si è soffermato su quello che è il suo progetto napoletano con una squadra che sta già cambiando pelle. «Quando si arriva in una nuova squadra bisogna sempre tenere in considerazione quello che è stato fatto prima di te, il livello di conoscenza del gruppo e del singolo giocatore. Poi ogni allenatore ha le proprie idee sul gioco da fare, sulla filosofia da seguire e deve inserirle a poco a poco, senza buttare ciò che di buono è stato fatto», ha detto. «Bisogna sempre tenere in considerazione le caratteristiche dei calciatori che hai a disposizione, è su quello che devi modellare il sistema e non viceversa».
L’avventura di Ancelotti, dunque, parte dalle esperienze precedenti di Benitez e Sarri. «Qui a Napoli è stato fatto tanto lavoro, un lavoro che sicuramente ci servirà», ha confessato. «Stiamo aggiungendo qualcosa a tutto ciò che già c’era, provando un gioco più verticale, più aperto. Quanto tempo richieda questa trasformazione ancora non lo so. Ma ho trovato un gruppo molto ricettivo ed intelligente, spero di poter fare cose buone in fretta». La tappa azzurra arriva dopo un’esperienza non felice in Germania. «L’esperienza al Bayern è stata atipica. Mi hanno esonerato a settembre quando avevamo vinto quasi tutte le partite. Non fu un problema di prestazioni, ma filosofico, trovarsi di fronte ad una società che non voleva cambiare quando io volevo farlo».
In Italia, Carletto ritroverà quelle emozioni che forse sono mancate negli ultimi anni. «La pressione? Solitamente sono calmo e pacato, ma non significa non ci sia. C’è chi la manifesta e chi no, per me la pressione è la benzina ideale per restare concentrato e attento, considerando tutti i dettagli. Però non vivo sempre così e riesco a staccare, ci sono momenti che prendo per me stesso quando sono lontano dal campo, quando sono a casa. È importante essere sotto pressione, ma bisogna sempre evitare di essere sotto stress», ha detto. Poi una battuta sul suo menù ideale dopo tanti anni tra Italia ed estero. «Come antipasto sono vecchia maniera, vado di parmigiano e prosciutto di Parma. Il primo? Mi piacciono i tortellini e per secondo ho apprezzato il pulpo alla gallega (pietanza spagnola ndr). Dolce? Chiuderei con un tiramisù».
From: Il Mattino.