Manita. Negli ultimi anni si dice così. L’esterofilia nel pallone guarda alla Spagna, a quel modo di divertire, vincere e segnare tanto. Lo ha fatto anche il Napoli, che pure nelle ultime stagioni ci aveva fatto la bocca a serate del genere. Da quando sulla panchina azzurra, però, si è seduto Carlo Ancelotti una cinquina nella stessa gara non si era mai vista. «Non sono il primo, non sarà l’unico a perdere così qui a Napoli» ha detto l’avversario Andreazzoli a fine partita, ma Carletto non guarda troppo allo spettacolo, figlio di un calcio che pensa prima alla sostanza e poi alla forma.
L’Empoli è stata la prima avversaria a riassaporare il gusto del «vecchio» Napoli. La manita mette in mostra tutti quelli che sono i grandi numeri dell’attacco: Insigne, tre volte Mertens, poi Milik. I tre bomber azzurri si rilanciano tutti nella stesse serata, sempre ammesso che se ne sentisse il bisogno. Luci e copertine vanno ovviamente a Dries, con la prima tripletta della stagione e dei numeri che fanno imbarazzare quelli che, dopo due anni da cannoniere, ancora non gli danno il giusto merito. Il belga ha segnato 8 gol nella sua stagione fin qui, uno ogni 94 minuti. Praticamente uno per partita. Ma dietro di lui gli altri non stanno a guardare: l’uomo in più si chiama ancora Lorenzo Insigne, 7 gol nelle prime undici di campionato e già 9 gol in stagione se si guarda alla Champions. Numeri da record per lui.
From: Il Mattino.