C’è stata la stretta di mano e mancava da un bel po’ di tempo. Il sindaco Luigi de Magistris e il presidente della Ssc Napoli si sono incontrati nel salottino del San Paolo dove il patron ha organizzato una cena per accogliere i facoltosi e importanti ospiti del Paris Saint-Germain. Come dire che la Champions fa miracoli. Una stretta di mano pubblica davanti ad una ventina di persone che almeno formalmente sdogana un rapporto incrinatosi pesantemente quando De Laurentiis, nel corso dell’ennesima lite sulla gestione della vetusta struttura di Fuorigrotta, indirizzò parole non esattamente carine verso il sindaco. Segnali di pace – dunque – che sono indizio verso la chiusura dell’annoso problema appunto della gestione dell’impianto. Fine mese o l’inizio del prossimo dovrebbero essere i giorni in cui chiudere le pendenze passate e formalizzare un patto per i prossimi anni. Insomma, il ritorno del sindaco allo stadio – dopo la cena ha assistito alla partita – potrebbe essere foriero di un accordo che sarebbe anche l’ultimo dell’era arancione al Comune.
LA CENA
Prima di approfondire il tema della gestione del San Paolo, a proposito di strette di mano c’è da dire che allo stesso tavolo di de Magistris c’era anche il governatore Vincenzo De Luca arrivato appena più tardi alla cena, ma non sono arrivati segnali di pace evidenti, piuttosto de Magistris ha parlato e molto con Fulvio Bonavitacola, il vicepresidente della Regione e braccio destro del governatore. Persino la disposizione dei posti in tribuna autorità è stata tale da non fare incrociare governatore e primo cittadino. Sindaco e presidente della Regione erano separati dal manager del Napoli Alessandro Formisano e dal prefetto Carmela Pagano. Con De Laurentiis una fila più avanti.
IL TAVOLO
Dunque, potrebbero essere questi i giorni della svolta per la gestione del San Paolo. Un passo indietro per ricordare che il disgelo tra le parti arriva grazie alla mediazione del commissario per le Universiadi Gianluca Basile che ha messo attorno allo stesso tavolo il Comune nelle vesti del capo di gabinetto Attilio Auricchio e dell’assessore Ciro Borriello e il patron. Una poltrona a lui riservata proprio per dargli la possibilità di seguire da vicino la tempistica dei lavori al San Paolo. Lavori che non impatteranno con il regolare svolgimento della stagione agonistica degli azzurri. Fermo restando che per questo motivo De Laurentiis in via precauzionale non ha lanciato la campagna abbonamenti.
LA CONVENZIONE
Arriviamo così al nuovo patto tra le parti. Inutile girarci intorno, qui i temi principali da affrontare sono due: la lunghezza della convenzione e quanto deve pagare la Ssc Napoli al Comune come canone. Materia tipica ed esclusiva del Consiglio comunale e della commissione presieduta dall’arancione Carmine Sgambati che sull’argomento si riunirà già mercoledì. La cifra ipotizzata da chiedere al patron è intorno al milione. La lunghezza del patto ha come base una convenzione decennale. De Laurentiis qualche settimana fa disse che voleva l’impianto per un secolo. Una boutade? Di solito il presidente non scherza su questi argomenti. Non saranno cento anni ma qualcosa più di 10 il patron se lo aspetta. Per un motivo molto semplice: ha intenzione di investire sul San Paolo e trasformarlo in un impianto più moderno, senza pista di atletica e che possa vivere tutta la settimana e non solo quando ci sono le partite. Un modo per patrimonializzare – se anche a tempo determinato – la Società e creare nuove fonti di introiti. Cosa ci guadagnerebbe il Comune? Tanto. A cominciare da un canone sicuro, dunque una entrata fissa, per molti anni e si libererebbe probabilmente di molte spese di mantenimento dello stadio se nella convenzione, come pare assai probabile, c’entrassero gli spazi sterminati dell’impianto e i parcheggi. Nel salottino del San Paolo di tutto questo hanno parlato e lungamente Auricchio e Andrea Chiavelli, il professionista che ha in mano le chiavi della Ssc Napoli e di tutto l’impero De Laurentiis. Da parte dei consiglieri c’è la volontà di chiudere la vicenda che dura da troppi anni. Non vogliono passare come i nemici del Napoli.
From: Il Mattino.