(Italiano) Il Napoli nell’inferno di Anfield: ecco perché l’impresa è possibile


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Primo nel girone, davanti a Psg e Liverpool, ma non ancora sicuro della qualificazione anche dopo il 3-1 sulla Stella Rossa. Che brivido, tutto si decide l’11 dicembre. È stato un emozionante botta e risposta dal San Paolo al Parco dei Principi. Hamsik a Napoli e Bernat a Parigi, poi Mertens e Neymar, quindi la rete dei Reds firmata da Milner su rigore nel recupero del primo tempo. Tutto in pochi minuti e tutto per accendere ulteriormente la sfida per l’assegnazione dei primi due posti nel “girone della morte”, il cui esito sembrava scontato a fine agosto e invece gli azzurri hanno saputo ribaltare il pronostico che li vedeva sfavoriti rispetto ai top club di Parigi e Liverpool.

Cancellate in fretta le scorie per il pareggio col Chievo, che ha profondamente deluso Ancelotti come De Laurentiis (il presidente lo ha lasciato capire alla vigilia della sfida europea evitando per carità di patria di criticare con toni forti la prestazione della squadra), il Napoli è tornato a fare il Napoli. In campo la formazione-Champions, con Maksimovic sul lato centro-destra della difesa e Fabian su quello sinistro del centrocampo, l’approccio giusto alla sfida richiesto dall’allenatore e l’effetto è stato il gol di Hamsik, il primo in questa stagione per il capitano che è stato perfetto nel ruolo disegnato per lui da Ancelotti in estate. Un significativo salto di qualità di Marek. Forse è stata un’impressione da osservatori esterni ma il primo gol del Psg – arrivato alle loro orecchie – ha condizionato gli azzurri, che hanno mostrato un eccesso di ansia e a un certo punto si sono scoperti, obbligando Ospina a una chiusura su Simic. È stato un brivido, un attimo, perché il primo tempo è stato chiuso dal raddoppio di Mertens e il secondo è stato aperto dal secondo meraviglioso colpo del belga, arrivato così a 100 reti in azzurro, un sigillo storico che conferma il saldissimo legame di Dries con il Napoli. Sarri è stato geniale due anni fa, quando spostò l’esterno al centro dell’attacco, dopo l’infortunio di Milik, e lo rese uno dei migliori realizzatori del campionato. Non c’è stato bisogno di confrontarsi con Arek, che si è riaffacciato in prima squadra dopo due anni da incubo: il Napoli si è abituato ai movimenti di Mertens, a giocare con lui e per lui.
 

From: Il Mattino.

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