Inviato ad Amsterdam
Un mondo intero che crolla addosso: «Sì, un po’ di pressione l’avvertiamo in questo momento». Lo dice Steven Berghuis, 31 anni, centrocampista dei Lancieri ma anche dell’Olanda. E in un nanosecondo ecco che tutto ciò che credevi del mondo Ajax, dalla sua spensieratezza, delle magie rilassate di quel genio di Cruijff, della rivoluzione tattica di Rinus Michels, dei Provos che manifestavano per le strade di Amsterdam negli anni 60 e 70 indicando il cambiamento, ecco va tutto a rotoli. Ma come, pure voi, qui nella terra dei figli dei fiori, delle droghe leggere libere (ma nello stadio vietato fumarle), della sogno di libertà, avete le gambe che vi tremano per un pareggio in casa, le critiche per la formazione sbagliata, le polemiche dei tifosi? «Non ci resta che vincere contro il Napoli». Ci manca poco che qui, nella terra del calcio totale, esca fuori qualcuno che sussurri: «Vincere è l’unica cosa che conta». E poi davvero la metamorfosi è completa. I canali della Venezia del Nord sono altrove. Nella Cruijff Arena 54mila tifosi (ma almeno 6mila saranno napoletani) si preparano a sostenere la squadra che dopo l’1-1 in casa con il G.A. Eagles sembra essere piombata in uno scenario paranoico. Tant’è che Davy Klaassen, che sabato sera ha criticato il tecnico per le scelte di formazione, difficilmente partirà titolare con il Napoli (che pure qualche estate fa si invaghì di questo centrocampista).
Berghuis insiste: «Ai nostri tifosi non voglio dire nulla, lo so che sono dispiaciuti. Bisogna lavorare e basta. E vincere con il Napoli. Sarebbe importante per l’ambiente, perché gli avversari di questa sera sono fortissimi. E abbiamo la possibilità di riscattarci dopo le ultime delusioni e far vedere quello che valiamo». Il tecnico è Alfred Schreuder: questa estate ha preso il posto di Erik Ten Hag, andato al Manchester United. Ha sposato la causa Ajax e gli addii eccellenti di un bel po’ di campioni che hanno consentito un attivo da mercato di quasi 120 milioni. Funziona da tempo così all’Ajax. Non a caso qui De Laurentiis e Giuntoli hanno pescato Milik. L’allenatore olandese mica è così tranquillo: «Abbiamo ricevuto molte critiche dopo la partita di sabato, dovevamo vincere e il risultato era importante. Ovvio che sono insoddisfatto. Non siamo riusciti a giocare come avremmo voluto. Ho parlato ai ragazzi, sono tante le cose da fare meglio. Le motivazioni saranno facili da avere quando si affronta una squadra così forte. Li abbiamo visti in azione, in certi momento è complicato frenarli. Il Napoli è una delle squadre più forti della Serie A». Schreuder parla dell’Ajax di adesso: «Abbiamo tanti giovani nella squadra che stiamo provando ad inserire. Ed è questa la strada che dobbiamo seguire». Dice una cosa che è chiara a tutti ormai: «In Italia nessuno fa più catenaccio come una volta, non è più come prima. Il Napoli non lo fa da anni. Il loro calcio è cambiato». Chissà se è davvero un complimento, visto che con questa in Qatar, sono due le edizioni del Mondiale dove non riusciamo a qualificarci. Kapland e Jorge Sanchez saranno indisponibili. Spiega ancora: «Kvaratskhelia l’uomo che temo di più? Cercheremo di arginarlo con tutta la fase difensiva della squadra. È molto forte con la palla e insieme a Zielinski sulla sinistra formano un asse che ci creerà molte preoccupazioni. È una partita molto difficile, perché il Napoli come forza è molto vicino al Liverpool. Ed ha la stessa mentalità offensiva dei Reds». La squadra è giovane ma in porta va Pasveer che a novembre compie 39 anni e che da poco ha pure esordito con la nazionale olandese.