(Italiano) Allan chiede scusa a De Laurentiis jr: ecco il retroscena


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ADL dialoga con Ancelotti, Chiavelli e Giuntoli. Il brasiliano ha chiamato e si è scusato con il vicepresidente

 C’ è un muro da sgretolare ed è quello del silenzio: e c’è chi sta tocchettando sullo smartphone, ora una telefonata e ora un sms, per cercare di ricomporre questa frattura che fa male, che ha piegato in due il Napoli e poi l’ha lasciato lì, ad ondeggiare nel vuoto che adesso lo circonda. Ma s’avverte ancora l’eco di quella notte, la scelta di andarsene a casa, e le crepe sono evidenti nella distanza sempre siderale che rimane tra la squadra e De Laurentiis, tra Castel Volturno e le colline di Los Angeles che sembrano irraggiungibili: magari verranno giorni migliori, per riavvicinarsi, però il Napoli (la squadra) ci sta provando ed è decisa a farlo ancora, affinché riemerga una normalità che dev’essere di chiunque e che va riafferrata rapidamente, perché adesso è il momento del campo.

Il 5 novembre è la data-simbolo dell’insurrezione, certo c’è un prima che deve averla in qualche modo scatenata ma adesso c’è un dopo che va sanato, parlandosi in qualche modo, fosse anche attraverso un cellulare, prima di rivedersi, di spiegarsi, di chiedere scusa o comunque di confrontarsi su qualsiasi tema, anche il più spinoso. C’è stato, e ci sarà, chi dopo aver verificato la differenza di fuso orario tenterà di stabilire un contatto, fosse anche formale, un metodo semplice per dare un cenno della volontà di venticinque uomini, nessuno escluso, per azzerare quella serata divenuta poi divisiva e in che modo e che Allan ha già provato ad azzerare, scusandosi con Edoardo De Laurentiis per lo scontro.

La spaccatura esiste, non è mai stato possibile rimuoverla, né ricostruire attraverso un passaggio o semmai un messaggio, qualcosa che riequilibrasse la serenità svanita la notte del 5 novembre, quando sono calate le ombre su Napoli-Salisburgo e su un rapporto che sembra frantumato ma che i calciatori intendono rigenerare, rapidamente: hanno tentato, uno e poi un altro e poi un altro ancora, semmai per rappresentare che quello è il desiderio di chiunque, che non ci sono stati «ideologi» ma è stata una scelta collettiva. E’ una questione di cui i calciatori, chiaramente, hanno parlato ed alla quale vorrebbero offrire una soluzione, a prescindere dalle decisioni della società, per riappropriarsi di quella serenità che appartenga a ognuno di loro e per potersi calare completamente nelle loro funzioni, senza che ci sia alcuna distrazione.

De Laurentiis da Los Angeles dialoga, e come sempre, con Chiavelli, con Giuntoli e con Ancelotti, indugia e riflette, analizza ma preferisce affrontare di persona un caso che ha minato l’equilibrio ambientale ed ha rappresentato un gesto di sfida che resta ancora lì, come un affronto per il club. Gli appuntamenti sono quelli classici, però con le nove ore di differenza che alterano l’abituale calendario quotidiano: ma la presenza, anche dagli States, è fissa, ricorrente, e con lo stato maggiore non è cambiato nulla. Però con i calciatori ci sarà dunque modo, poi, quando le circostanze emergeranno magari naturalmente o verranno costruite dalla diplomazia laterale che è al lavoro, per dialogare, per raccontarsi, per scendere nel dettaglio di un’azione e di una reazione: per ora sono partiti i segnali, fumate azzurre che si dissolvono nell’etere ma poi arriveranno a destinazione…

From: https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/napoli/2019/11/22-63632820/allan_chiede_scusa_a_de_laurentiis_jr_ecco_il_retroscena/
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