Durante il simposio di Coverciano per i 120 anni della Figc, Carlo Ancelotti ha parlato della sua idea di calcio.
«Preferico il portiere che gioca con le mani più che con i piedi. Il calcio è un gioco collettivo fatta da individualità. I grandi campioni fanno vincere le partite, ma da soli non bastano, devono avere il supporto dell’organizzazione di squadra. Una volta il campione faceva la differenza, ora non più. Il calcio di oggi se il talento non è supportato dal collettivo non fa la differenza. E’ migliorata l’organzzazione delle squadre. Prima il grande campione affrontava un solo avversario, ora un gruppo di avversari che provano a limitarti. Poi se hai un giocatore che ti fa 50 gol all’anno è meglio».
From: Il Mattino.