Ritrova il Milan, il suo Milan, per la prima volta da avversario
dopo l’ultima sua partita da allenatore rossonero nel 2009,
successo per 2-0 a Firenze. L’esordio al San Paolo da tecnico
del Napoli riserva ad Ancelotti un incrocio veramente speciale, il
Milan per anni è stato la sua vita, prima da calciatore e
poi da tecnico: tanti trionfi indimenticabili con scudetti,
Champions League, mondiali per club.
Al Milan arrivò nell’estate del 1987, dopo gli otto anni
vissuti a Roma con la gioia dello scudetto del 1983 e la delusione
della sconfitta in finale in coppa dei Campioni contro la Roma nel
1984 vissuta in tribuna per l’infortunio al ginocchio.
L’esordio a Pisa, il 13 settembre, la prima volta per lui in
rossonero coincise anche con il battesimo di Van Basten: il Milan
di Arrigo Sacchi vinse 3-1 e fu il primo mattone per lo scudetto.
Ancelotti a centrocampo era il faro, la mente, faceva correre
soprattutto il pallone senza sbagliare mai un passaggio. Fu il
campionato del sorpasso al San Paolo, del 3-2 sul Napoli di
Maradona che il primo maggio 1988 sancì di fatto la vittoria
del tricolore, l’undicesimo della storia rossonera. Con il
Milan conquistò un altro scudetto nel 1991 ma in quegli anni
le partite indimenticabili sono legate soprattutto ai trionfi nelle
due coppe dei Campioni consecutive vinte nel 1988-89 e nel 1989-90
(in totale furono nove i trofei vinti). Fu lui ad aprire il trionfo
per 5-0 contro il Real Madrid con un tiro dal limite, una delle
partite più belle in campo europeo giocate dal Milan di
Sacchi: la semifinale di ritorno che lanciò i rossoneri in
finale contro lo Steaua Bucarest a Barcellona con la notte magica
firmata dagli olandesi Gullit e Van Basten. Il bis l’anno
successivo con il guizzo decisivo di Rijkaard nella finale di
Vienna vinta 1-0 contro il Benfica. Una squadra di campioni e
amici, da Franco Baresi, il suo capitano da calciatore, a Paolo
Maldini, il terzino che prese la fascia nel suo Milan da allenatore
e ritroverà sabato sera al San Paolo nel suo nuovo ruolo di
dirigente. Baci a abbracci con lui e con tutti gli altri, freddezza
solo con Leonardo, il direttore generale dell’area
tecnico-sportiva rossonera per quanto successo nel 2012 al Psg,
prima di una notte di Champions, come svelato dall’allenatore
nella sua autobiografia «Il leader calmo».
From: Il Mattino.