L’incrocio è un amarcord in salsa pallonara. Napoli-Bologna significa anche il faccia a faccia tra Carlo Ancelotti e Filippo Inzaghi. Da giocatore, SuperPippo ha regalato, con una doppietta, la Champions League nel 2007 al Milan, nella magica notte di Atene, al suo allora tecnico. I due hanno viaggiato a braccetto dal 1999 al 2009, tra Juventus (2 anni) e Milan; proprio in rossonero hanno vinto tutto: due Champions, uno scudetto, una Coppa Italia, una SuperCoppa italiana, una Coppa del mondo per club. Oggi il tecnico rossoblù, al cospetto del mentore, va a caccia di un blitz al San Paolo che taciti le voci di esonero: «Incontrare Carlo sarà una grande emozione. È un grande uomo, abbiamo un legame forte e bello, abbiamo sempre avuto un rapporto stupendo. Domani, però, spero di dargli un dispiacere. In fondo, con tutti i piaceri che gli ho fatto in carriera…». Inzaghi cerca punti e ossigeno. Recita il ‘mea culpà per un girone d’andata deficitario, ma non intende mollare la panchina del Bologna: «Non ci ho mai pensato. Io guardo avanti. Parlo tutti i giorni con la società e non mi sento un allenatore in bilico. Quello che sta facendo il Bologna non basta, ma le colpe sono di tutti e dobbiamo rimboccarci tutti le maniche per capire cosa non abbiamo fatto di giusto e ripartire. Le responsabilità dobbiamo prendercele tutti. In campo ci manca la scintilla».
From: Il Mattino.