Inviato a Dimaro-Folgarida
Boom. Che partenza. La caccia alla Juve parte in salita.
Vice-campioni d’Italia, ma con l’handicap. Al Napoli di
Ancelotti tocca un avvio di campionato scorbutico, con la strada
lastricata di pietruzze e sassi, e in certi momenti di pareti che
si impennano. Poco rassicurante il calendario degli azzurri nei
primi due mesi con un esordio in casa della Lazio, la seconda con
il Milan, la terza a Marassi con la Sampdoria e poi in alternanza
casa-fuori Fiorentina, Torino, Parma (primo dei tre turni
infrasettimanali della stagione) e il big match con la Juventus di
Cristiano Ronaldo arriva il 30 settembre. Tanto per non farsi
mancare nulla. A De Laurentiis il calendario non è piaciuto.
A Mediaset insinua: «Bisogna levare dalle mani della lega la
gestione del calendario io non mi fido, a pensar male si fa
presto» dice il presidente. Che aggiunge: «Avevo
chiesto più attenzione per le 4 squadre che giocheranno la
Champions League, è stato fatto solo parzialmente».
Intanto Ronaldo esordisce al Bentegodi: corsi e ricorsi storici,
perché anche la prima di Maradona in Italia fu nello stadio
di Verona. Quella volta contro l’Hellas, stavolta
l’avversario è il Chievo.
Per Carlo Ancelotti è subito derby, un crash-test niente
male per il suo Napoli. Disse: «Mai allenerò la
Lazio». L’Olimpico è il suo stadio, quello in cui
ha vinto lo scudetto nel 1983 con Liedholm allenatore. Nessuno si
offenda, perché il suo cuore calcistico è anche
giallorosso: quindi una gara speciale, contro Inzaghi che pure
è stato per un po’ in corsa per la panchina del Napoli.
Per Carlo, dunque, un esordio ancor più speciale. Torna in
serie A dopo nove anni, l’ultima il 31 maggio del 2009, a
Firenze. Alla seconda di campionato c’è poi il Milan,
che Ancelotti ha guidato dal 2001 fino al 2009: dunque,
un’altra sfida sul filo dei ricordi e dell’amarcord.
From: Il Mattino.