Ci vuole coraggio in notti come queste, in partite contro squadroni
come il Psg, in sfide che possono valere tantissimo
nell’ottica del passaggio del turno in un girone infernale di
Champions League. Ancelotti ci è abituato a emozioni del
genere, sa governarle al meglio: torna al Psg, squadra che ha
allenato e con la quale vinse una Ligue One nel 2012-2013. Qui al
Parco dei Principi la sua ultima partita sulla panchina del Bayern
Monaco prima dell’esonero da parte del club bavarese. Ma
adesso nel suo percorso professionale c’è il Napoli
che sta aiutando a crescere a livello internazionale e che si
presenta a Parigi da capolista del gruppo C grazie al successo al
San Paolo sul Liverpool. E stasera c’è un altro esame
verità, un’altra prova durissima contro una formazione
che presenta in attacco le super-stelle Cavani, Neymar,
Mbappè.
Sarà una gara decisiva?
«Un gara molto importante ma non decisiva perché ci
sarà anche il ritorno. Al limite possiamo considerare
decisive le due partite in programma con il Psg. Si tratta di un
impegno complicato ma siamo abituati a giocare partite così
dove non partiamo favoriti».
A Parigi la sua ultima gara col Bayern: cos’è
cambiato?
«Tante cose sono cambiate. Il Psg è nuovo, anche
l’allenatore. Il Bayern no: i problemi che aveva, da quello
che sento, li ha anche ora. Il mio stato d’animo invece
è cambiato molto, l’anno scorso arrivai qui e sentivo
la fiducia di quattro, cinque giocatori. Ora l’avverto da
tutti i calciatori e da tutto l’ambiente. Così
è tutto diverso, lo stato d’animo cambia
totalmente».
From: Il Mattino.