La squadra di Gasperini in semifinale affronterà la vincente tra Juventus e Torino
ROMA – Il Napoli saluta la Coppa Italia, sconfitto per 2-1 al San Paolo da un’ottima Atalanta davanti a 20mila spettatori. Inizia nel peggiore dei modi il 2018 per Sarri, che decide di ricorrere a un ampio turn over e rinunciare a Mertens e Insigne. Proprio loro due, entrati al 56′, confezionano il gol che riapre la partita all’84’, ma non basta. Fuori dalla Champions, il Napoli campione d’inverno esce anche dalla Coppa Italia. In semifinale ci va l’Atalanta, che ha giocato una grande gara fatta di difesa perfetta e ripartenze velenose. La squadra di Gasperini conferma di essere una rivelazione non solo in Europa e ora affronterà la vincente tra Juventus e Torino.
LE SCELTE DI SARRI – Il tridente offensivo è formato da Zielinski, Ounas e Callejon. A centrocampo Rog, Diawara e Hamsik. In difesa Chiriches accanto a Koulibaly, con Hysaj a destra e Mario Rui a sinistra. In porta c’è Sepe. Gasperini non rinuncia al Papu Gomez. Il Napoli fa la partita da subito, ma l’Atalanta è ben messa in campo e concede poco. I padroni di casa hanno una grande chance per passare in vantaggio con un bel diagonale di Callejon all’8′: decisivo il tocco quasi impercettibile di Berisha. Al 23′ Ounas prova il gol spettacolare con una rovesciata che esce di poco. Alla mezzora la palla buona capita sui piedi di Zielinski, ma Berisha salva. Il Napoli poi abbassa il ritmo e non trova più il modo di impensierire l’Atalanta, che è molto attenta e quando può si rende insidiosa con le ripartenze. Al 32′ Sepe alza sopra la traversa un colpo di testa di Gomez.
PASSA L’ATALANTA – L’inerzia del match cambia completamente nella ripresa. Al 50′ Castagne trova il gol del vantaggio in una delle rare incursioni offensive dell’Atalanta. Il Napoli accusa il colpo e sembra stordito. La squadra di Gasperini capisce che può osare per cercare di affondare il colpo del ko. Sarri al 56′ decide che è il momento di dare una scossa alla sua squadra e inserisce contemporaneamente Mertens e Insigne al posto di Callejon e Hamsik, arretrando Zielinski a centrocampo. Nemmeno l’ingresso dei due gioiellini però riesce a scuotere il Napoli. Sarri allora decide di giocarsi l’ultimo cambio inserendo Allan al posto di Ounas, anche se Hysaj non era al meglio. Al 72′ gli azzurri chiedono un rigore per un presunto tocco di mano di Toloi sul rinvio di Caldara, ma Giacomelli è sicuro che non ci sia nulla e non ricorre nemmeno al Var. Sarri si arrabbia perché vede una squadra troppo leziosa e poco convinta. L’Atalanta non concede nulla e all’81’ trova il raddoppio con un contropiede perfetto orchestrato e finalizzato dal Papu Gomez, che semina prima Koulibaly e poi Chiriches prima di battere Sepe. Sembra finita, ma due minuti dopo il Napoli riapre la partita con Mertens che approfitta di un indecisione di Berisha su cross di Insigne. Il belga ritrova il gol che mancava da otto partite, più di due mesi. Una gioia personale, che però non basta. L’Atalanta resiste all’assalto finale del Napoli, spinto dal pubblico del San Paolo. Per la squadra di Sarri il campionato è ancora di più il principale obiettivo, e poi c’è l’Europa League. Di certo però, è una sconfitta che brucia.
From: Corriere Dello Sport.