Il presidente vuole pianificare con calma anche alla luce dei prossimi risultati: ieri faccia a faccia a Castel Volturno. Spunta la possibilità per il tecnico di avere un contratto biennale con ritocco economico
Vale tutto: ciò ch’è successo ma anche quel che capiterà, da qui alla fine di un anno «orribile» che mentre volge alla fine sembra si stia addolcendo, così ha suggerito il campo. Ci sono (ormai) tre mesi alle spalle e ne restano altrettanti: c’è un orizzonte nel quale potersi infilare, lasciandosi alle spalle le disavventure più svariate, e un futuro – eventualmente – da condividere. La Coppa Italia è un interrogativo, si capirà poi cosa ne sarà del ritorno della semifinale, però è un sogno da lasciare sul comodino; e intanto sta per tornare il campionato e s’avverte quasi il rombo dei motori che trascinerà sino a Barcellona. E poi è marzo, in primavera germogliano i progetti, si accarezzano le idee, si costruisce, si dialoga avendo dinnanzi a sé le prospettive che Aurelio De Laurentiis vuole disegnarsi, per uscire dagli equivoci: il destino è (anche) adesso, a Castel Volturno, tra le pieghe d’una giornata che da anonima diventa «centrale», nella discrezione di una chiacchierata che Adl (con suo figlio Edoardo e con Chiavelli) allestisce con Gattuso, per capirsi e per comprendere cosa ne sarà del Napoli che verrà.
Il contratto, il rinnovo, sta cominciando ad avere forme che un mese fa parevano soffocate dalla disillusione: ma il blitz a San Siro con l’Inter, le vittorie con Cagliari, Brescia e Torino, e il pareggio con il Barcellona hanno inciso, hanno mutato gli umori interni e ispirato dialoghi rimasti marginali. E poi è andata formandosi una consistenza tecnica, una maturità e una personalità del Napoli, che hanno indotto a riflessioni per potersi lasciare andare. Il summit a sorpresa dura un bel po’, comprende un’analisi a tutto campo di quello che si è visto, di quello che si potrebbe ancora scorgere, della volontà di rinnovare con Mertens che adesso dà un senso anche gioioso alla gente, da scenari che inaspettatamente sono mutati in una trentina di giorni, forse meno: e in quella amabile conversazione a quattro, c’è finito anche la possibilità di ricominciare insieme, a luglio, per dare continuità al «progetto».
Rino Gattuso ha un contratto sino al 2021 (da settecentocinquantamila euro), con clausole bilaterali che stanno lì a scandite il tempo: volendo, può essere lui decidere di congedarsi entro il 30 aprile; oppure no, nel caso contrario, se De Laurentiis pensasse ad altro (ad altri) potrebbe ringraziarlo e salutarlo entro il 31 maggio. Però, intanto, e questa è la novità, è cominciata a sbocciare la possibilità di un biennale: adesso è più di una ipotesi, è una tentazione che s’intrufola nel dialogo a più voci, tra le quali quella di Cristiano Giuntoli, il diesse, assente per motivi giustificati.
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