Quando vedr il presidente gli dir quello che penso. Glielo dir oggi, Rino Gattuso. Perché oggi il tecnico azzurro sarà a Capri da De Laurentiis per gettare le basi sul futuro. Ci andrà da solo, senza il suo agente Mendes. Ha un altro anno di contratto e intende rispettarlo. Nelle sue intenzione vuole restare. Almeno un anno. Ma non intende dire di sì all’eventuale proposta di un rinnovo in cui ci siano clausole di rescissioni che lo possano, di fatto, rendere prigioniero del contratto e del Napoli. Uno dei nodi è questo. Forse l’unico vero nodo. L’ipotesi di vedersi inserire una maxi penale (si parla di 7 milioni di euro) nel caso in cui Ringhio a un certo punto decida di dire basta, non gli piace. Proprio non gli va giù. Lo ha spiegato a Giuntoli. E il suo manager Mendes lo ha già messo sul tavolo di De Laurentiis nel corso delle call conference sull’argomento. E oggi Gattuso lo ribadirà al presidente. «Io voglio sentirmi a mio agio, voglio svegliarmi la mattina con tranquillità di fare il lavoro con gioia. Non ho la priorità di avere due o tre anni di contratto, per me non contano e l’ho dimostrato. Se sto bene con me stesso… posso andare avanti. Ora c’è grande empatia con De Laurentiis. Sono io il problema… quando parlerò con il presidente gli spiegherò bene». Tradotto, voglio un contratto che non mi impedisca di andare via senza tutti i cavilli legali previsti tradizionalmente dal Napoli.
LO SCENARIO
De Laurentiis non ha voglia di ripartire con altri allenatori. A gennaio ha pensato a Juric ma è acqua passata. Sa bene che non sarebbe facile cominciare da zero soprattutto nell’estate in cui il precampionato durerà meno di un mese. Il barometro segna il tempo sereno tra i due. Che si vedranno, certo, perché non lo fanno da tempo questa settimana. Parleranno del percorso fatto fino ad adesso, di progetti e del Napoli che verrà. Se poi Gattuso metterà la firma sul contratto che De Laurentiis ha intenzione di proporgli, nessuno può prevederlo. E forse, al momento, non lo sa neanche lo stesso Rino. E cosa succederà allora se non dovesse arrivare l’intesa sul prolungamento? Ecco, quando due personalità come quelle di Gattuso e De Laurentiis si incontrano in un faccia a faccia, può uscire fuori qualsiasi cosa. Una rottura? Sarebbe clamorosa, ma resta nel ventaglio delle opzioni possibili. «Ho un altro anno di contratto e sono contento» ha spiegato Ringhio dopo la sconfitta con il Barcellona. Dunque, se le parole hanno un peso, il cielo è azzurro. Oltre ai progetti si parlerà anche di questioni più prosaiche come l’ aspetto economico (l’ingaggio attuale di Gattuso è di 1,4 milioni di euro con i diritti di immagine al 50 per cento del club azzurro) e per l’appunto della durata del contratto: fino al 2022 o al 2023 non importa, spiega Ringhio. Così come la cifra, perché la rottura non sarà mai per ragioni economiche. Ma il contratto nuovo che Gattuso vuole firmare deve essere senza opzioni, clausole, penali e tutto il resto. Lui è fatto così. Prima di poter dire che la firma arriverà con certezza, bisogna attendere. Ma nessuno sta sulle spine: c’è un altro anno di contratto e si può tranquillamente iniziare eventualmente così e darsi appuntamento più in là per discutere del rinnovo.
L’APPUNTAMENTO
De Laurentiis ha lanciato dei messaggi al suo allenatore. Delle frecciatine che rompono rispetto ai canonici cliché del passato dell’amore eterno: ecco, il patron ha spiegato senza giri di parole che al Napoli lui è il benvenuto, ma che se non dovesse essere convinto di qualcosa nel progetto Napoli ovvero «dovesse perdere le sue motivazioni», ecco che non verrebbe trattenuto a forza. Insomma, De Laurentiis sa bene quali siano i dubbi e le perplessità di Gattuso. Chiaro, non si tratta di un inizio di guerra fredda, perché davanti a questi messaggi ce ne sono anche altri che a Gattuso non possono che far piacere. «Questo è un ciclo vincente, Rino è un uomo eccezionale e voglio che sia lui a guidarlo». Qualcosa cova e non ci vuole certo un mago per intuirlo. Però questo non significa che Ringhio non rinnovi prima di Castel di Sangro. Gattuso che ha vissuto un periodo iniziale difficile, con momenti di tensione con De Laurentiis, è uno che ha detto di sì al Napoli dopo aver rifiutato Newcastle, Genoa e Fiorentina. Non cercava una panchina qualsiasi dopo la rottura con il Milan, ma la panchina giusta. Tradotto: il Napoli è una scelta di vita importante e qui lui non vuole essere di passaggio.