Trenta gol, ventisei in campionato e quattro in Champions League,
nessuno ancora di testa del Napoli di Ancelotti. Mancano in tal
senso proprio i gol di Milik, che è uno specialista, ma
anche quelli dei difensori centrali, Albiol e Koulibaly, che invece
nello scorso campionato in diverse occasioni furono decisivi (lo
spagnolo realizzò un gol pesantissimo contro il Genoa al San
Paolo, il senegalese sbloccò di testa il risultato contro il
Verona a Fuorigrotta e segnò il gol vincente a Torino contro
la Juve).
Ventuno gol di destro, compresi i due rigori, quello di Mertens a
Udine e l’altro di Insigne al San Paolo contro il Psg (dieci di
Insigne, otto di Mertens, uno di Fabian Ruiz, Rog e Zielinski),
otto di sinistro (quattro di Milik, uno di Zielinski, Ounas, Fabian
Ruiz e Verdi), un’autorete, quella di Biraschi del Genoa. Reti
arrivate da azioni manovrate, triangolazioni nello stretto,
verticalizzazioni e con gli uno-due a tutta velocità di
Mertens e Insigne. Una sola realizzazione da palla inattiva,
l’autorete di Biraschi, quella del gol del 2-1 a Genova, nata
dalla punizione laterale calciata da Mario Rui. Nessuna rete di
testa, nessun gol dei difensori, un aspetto da migliorare e che
poteva risultare decisivo proprio in partite come quella con il
Chievo Verona e cioè contro avversari tutti chiusi in
difesa.
From: Il Mattino.