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Con quella 10 sulle spalle non fa un gol neppure per sbaglio. Croce
e delizia. Tra le cose che restano di Italia-Argentina, molte
riguardano Lorenzo Insigne. Non è riuscito a cogliere
l’occasione che Di Biagio gli ha offerto, facendo un regalo al
ct a tempo determinato (tra i primi nella storia) e pure a se
stesso, nonché all’esercito di estimatori-adoratori che
ha in Italia. Perché, piaccia o no, il piccolo principe di
Frattamaggiore è uno dei pochi della nostra serie A capace
di saltare un uomo e creare una superiorità. Ma quasi mai lo
fa con la maglia azzurra dell’Italia.
Quando gioca con la Nazionale c’è da capire se dentro
Insigne c’è davvero Insigne. Chissà se non gli
pesi quel numero che è il più numero di tutto,
perché è quello che quasi sempre indossa il campione
più campione di tutti. Il numero di Sivori, Pelè,
Maradona, Platini, Zico, Baggio, Del Piero, Zola, Totti e
così via. Il numero di chi fa i numeri. Insigne ne ha fatti
pochi nella notte di Manchester, forse nessuno: difficile che possa
giocare dal primo minuto a Wembley, magari perché è
giusto che faccia spazio ad altri o anche perché ha
piuttosto deluso quel ct che molte delle sue (pochissime) carte se
le giocava proprio contro l’Argentina.
Maurizio Sarri sarà contento se Insigne tirerà il
fiato contro l’Inghilterra però è chiaro che ieri
Lorenzo non era affatto contento di se stesso. La sua famiglia
è rimasta a Napoli, forse qualcuno lo raggiungerà a
Londra perché Gli occhi erano tutti puntati su di lui, il
grande rimpianto nella doppia-sfida con la Svezia: Ventura lo ha
escluso sia all’andata che al ritorno, Di Biagio ha deciso di
dargli le chiavi della prima Italia del 2018. Però il dieci
non può essere sempre sicuro del posto: e infatti tra due
giorni contro l’Inghilterra potrebbe andare in panchina,
Insigne. D’altronde, deve stare benissimo, altrimenti la
squadra deve reggere anche il suo peso.
From: Il Mattino.