In vista della sfida di sabato Di Francesco punta sul “gruppo romano”
ROMA – Eppure sì, c’è qualcosa in questa squadra, un’identità che non si vuole perdere, un senso per la luce che circola, per l’aria che tira, per l’acqua che scorre tra le antiche pietre. Nulla di caparbiamente catalano, molto di sardonicamente romano. Anche per questo un capitano di nome Francesco è stato per tanti anni uno per tutti e tutti per uno e Totti per tutto. In fondo a Roma ghignano all’idea di essere romani, non è qualcosa che fa sentire superiori. E’ solo qualcosa che fa sen tire bene, saranno la luce, l’aria e l’acqua. Più probabilmente, le antiche pietre. Quindi se capita che nella Roma vanno in campo tutti insieme diversi romani qualcosa succede, intorno al campo e dentro chi guarda. Il Napoli è proprio il nemico, va bene, non esageriamo, l’avversario giusto per mandare a giocare tutto ciò che di romano è possibile. Sono tre giocatori, fondamentalmente, Daniele De Rossi, Alessandro Florenzi, Lorenzo Pellegrini, in ordine alfabetico e di età e forse anche di indispensabilità per i ghirigori tattici del Di Francesco, in attesa che il tempo passi e mescoli i destini. Poi qualcuno dirà che De Rossi è di Ostia e Florenzi di Vitinia, ma dai, chi conosce queste cose sa benissimo che parliamo di schegge di periferia romana, ingigantite dall’elastico edilizio. Prima c’era Totti, Pellegrini ancora no, se non a una frazione di servizio, se non per essere mandato a Sassuolo in cambio di pochi soldi e subito, dopodiché ripreso quasi a peso d’oro. […]
From: Corriere Dello Sport.