(Italiano) Napoli, riecco il bomber Milik: assiste all’allenamento dei compagni


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«Paura del City? Non scherziamo. Se giochiamo da squadra, come facciamo sempre, anche a Manchester faremo la nostra bella figura». Non ci sono solo le amarezze della Nazionale, in queste ore, per Lorenzo Insigne. C’è anche il soave pensiero del Napoli e delle prossime sfide, al ritorno dall’Albania. Ieri, Mediaset Premium, ha anticipato i contenuti di una intervista che il periodico Uefa pubblicherà alla vigilia della terza giornata della fase a gironi della Champions League. In copertina, c’è proprio il 26enne talento del Napoli. Che racconta. «Il City è piano di campioni, ma ne abbiamo anche noi. Scenderemo in campo senza timore, come facciamo sempre». Si sofferma, il ragazzo di Frattamaggiore, anche a raccontare degli aneddoti sulla sua vita: «Mi dicevano che ero bravino, ma bassino. A un certo punto volevo smettere, tanto è inutile mi ripetevo perché tutti mi dicevano la stessa cosa e allora pensavo fosse inutile andare avanti. E invece feci un provino col Napoli e andò bene». Vero. Era una formica, adesso è diventato un gigante. Peppe Santoro staccò un assegno da 1.500 euro per strapparlo al Torino che pure aveva allungato gli occhi sul giovante talento. Santoro conosceva il responsabile dell’Olimpia Orazio Vitale e gli riuscì il colpo. Arrivò al Napoli nel settembre del 2005 preceduto da alcuni video nei quali faceva numeri sensazionali. Era timido, si vergognava. Adesso è alto 1.64 cm, allora almeno 5 o 6 cm in meno. «Ma dove va, con questo fisico?», dicevano gli altri. Ma non ha fallito un colpo: nel settore giovanile e poi al Foggia, al Pescara, al Napoli e adesso con l’Italia. 

Ora è l’unico napoletano del Napoli, l’unico napoletano che arriva dal settore giovanile. «Qualsiasi giocatore che indossa la maglia della propria città ha qualche problemino. Ci sta che i tifosi, essendo io l’unico napoletano in squadra, si aspettino sempre qualcosa di più da me». 

E si affida ai ricordi, per raccontare la passione per i suoi tifosi. «Ero piccolo e i tifosi erano in 70mila per una gara di C. Questo non l’avevo mai visto da nessuno parte, ma non credo succeda in altre parti del mondo». Tornerà a Castel Volturno martedì pomeriggio, per la ripresa degli allenamenti. Ma in ogni caso sarà pienamente disponibile solo il giorno dopo. Chissà se stasera in Albania il ct Ventura lo risparmierà oppure tornerà ancora in campo, sempre con quella numero 10 che ha preso in prestito da Verratti. Un anno straordinario, quello di Insigne, tranne con la Nazionale.

Col Napoli il momento magico, sicuramente al Bernabeu: «Gol al Real Madrid? Per un napoletano, con la maglia del Napoli, non è certo una cosa che capita tutti gli anni. Spero che altri giovani napoletani possano realizzare, come me, questi sogni che tutti noi abbiamo da bambini». 

Intanto, il patron de Chievo Verona, Campedelli, incrocia le dita: «Speriamo che Milik si riprenda per gennaio, così Inglese resterà con noi», dice timoroso di dover rinunciare all’attaccante che il Napoli ha acquistato nell’ultimo giorno di mercato lasciandolo, poi, in prestito alla società clivense. Mosse di mercato che inizieranno a concretizzarsi soltanto a dicembre, quando saranno più chiari i tempi di recupero della punta polacca. Che ieri mattina, al termine delle terapie di riabilitazione nel centro tecnico di Castel Volturno, ha voluto assistere da bordo campo all’allenamento degli azzurri che in questi giorni sono rimasti. Si è poi trattenuto per qualche minuto con Maurizio Sarri e poi con Ounas. 

From: Il Mattino.

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