Esistono vittorie che sanno di vittorie, vittorie che sanno di passeggiate, vittorie che non sanno di niente e vittorie che sanno di Marek Hamsik. Ebbene, quella di ieri al San Paolo contro il Cagliari, in pieno lunch match che poi in napoletano sarebbe quella fascia oraria della domenica mattina in cui non sai ancora bene se spugnarti il cornetto dentro al latte o il cuzzetiello di pane nel ragù, è una vittoria che sa decisamente di Marek Hamsik.
Certo, visto il rapporto burrascoso che tengono gli azzurri coi propri ex e visto che con Rastelli, Cigarini e Pavoletti più che una squadra di pallone il Cagliari pareva il club delle prime mogli, il rischio che la vittoria potesse essere di qualcun altro non era affatto peregrino. Ma la voglia di Marekiaro di riprendersi il San Paolo è stata più forte e alla fine la vittoria è stata sua, solo sua. E questo non solo e non tanto per il fatto che a sbloccare il risultato nel primo tempo è stato proprio lui, il capitano, con un gran bel gol quanto perché i napoletani lo aspettavano da settimane.
Come si aspetta un treno della circumvesuviana sotto alla pioggia alle otto di mattina, una pizza il sabato sera al ristorante sul lungomare, la uagliona che si finisce di preparare prima di andare a una festa di compleanno. Un’attesa snervante, logorante, irritante. E però, come tutte le attese delle persone che si amano davvero, un’attesa senza alternative, inevitabile. Da sopportare con pazienza, senza dire una parola.
E alla fine però ne è valsa la pena visto che, a differenza della Circumvesuviana, alla fine Marek è arrivato. E ha deciso di tornare a disegnare delizia e pallone e a esultare come un pazzo proprio a casa sua, al San Paolo, in modo da poter sentire bene, visto che quasi quasi se l’era dimenticato, come suona il suo nome e cognome quando a fare da cassa di risonanza ci stanno i pilastri e il fossato di Fuorigrotta. Insomma, l’attesa aumenta il desiderio ed è forse anche per questo che nonostante il successivo gol segnato poi da Mertens su rigore e quello di rapina da attaccante vero messo a segno da un camaleontico Koulibaly, la vittoria del Napoli di ieri si può tranquillamente definire Marek Day – Il giorno in cui Marek si scetò dal sonno. Mo’ ne mancano solo altri due e poi Hamsik potrà vantarsi davanti alla storia di essere l’unico essere umano mortale ad aver raggiunto e superato D10S. Vai Marek, dall nfacc!
From: Il Mattino.