Ogni mese, nell’ambito della campagna #EqualGame, la Uefa punta i riflettori su un giocatore delle 55 federazioni affiliate. Una persona che sarà un esempio di come disabilità, religione, orientamento sessuale, razza e background sociale non siano barriere per giocare e godersi il calcio.
In questo numero che il sito ufficiale dedica alla commovente storia di di Abubacarr Konta, giovane migrante dal Gambia che si sta costruendo una nuova vita in Italia, c’è anche il contributo di Kalidou Koulibaly.
“Abu” Konta è un ragazzo migrante di 16 anni che ha intrapreso
un grande viaggio che lo ha portato verso una nuova vita, dopo aver lasciato il Gambia per emigrare in Europa.
Avendo perso i genitori alcuni anni prima, Abu non aveva l’aiuto della famiglia e altre comodità.
Tutto ciò ha portato sacrifici e al dover dire addio a tante persone amate per iniziare un difficile cammino verso una nuova esistenza in Sicilia.
Il suo amore per il calcio, il suo entusiasmo verso questo sport e le amicizie formate grazie al calcio si stanno rivelando delle fondamenta essenziali mentre il giovane migrante si sta pian piano costruendo un futuro brillante.Kalidou Koulibaly conosce bene la situazione migranti ed ha portato la sua testimonianza. «I miei genitori sono stati migranti e conosco in prima persona le sfide che hanno dovuto affrontare. Senza la loro decisione di cercare altrove una vita migliore, non avrei mai potuto aspirare a diventare ciò che sono adesso. Ho un rispetto enorme per i migranti. Rischiano tutto quello che hanno, spesso scappando da conflitti, per trovare da qualche altra parte un posto per vivere in pace e armonia».
From: Il Mattino.