Tanti assalti andati a vuoto e un arrivo al fotofinish. Poi un gol
e tante ombre. La storia d’amore (?) tra il Napoli e Nikola
Maksimovic potrebbe essere riassunta così. Una passione
sbocciata durante la prima stagione di Maurizio Sarri a Napoli, una
rincorsa partita durante la sessione del mercato di gennaio 2016 e
conclusa solo a pochi secondi da gol di quella di agosto dello
stesso anno. 9 mesi circa, insomma una gravidanza. Ma quel che ne
è nato non è stato certo un grande amore. Sempre alle
spalle di Albiol e Koulibaly nelle gerarchie di Maurizio Sarri,
infatti, Maksimovic ha faticato – e fatica tutt’ora – a trovare
spazio nella difesa azzurra. Non esattamente quello che si
aspettavano a Napoli dal momento che nelle casse del Torino sono
finiti 26 milioni di euro per il pagamento del cartellino.
Ma non è tutto. Quello di Maksimovic è stato un vero
e proprio strappo, anzi un capriccio. Lui, legatissimo a Mihajlovic
fin dai tempi in cui Sinisa era ct della nazionale serba, ha prima
disertato il ritiro estivo dei granata e poi si è
addirittura negato alle ripetute chiamate da parte
dell’allenatore del Torino. «Per me non esiste
più», aveva detto Sinisa Mihajlovic subito dopo la sua
cessione, per poi aggiungere un’altra frecciatina un anno fa,
quando i due si incrociarono al San Paolo in un Napoli-Torino.
«Non l’ho incontrato, ma conoscendo che tipo di persona
è non avevo dubbi». Insomma, rapporti tesi che
certamente fanno da eco alle prestazioni davvero altalenanti di
Maksimovic con la maglia del Napoli. 14 presenze (meno di una per
milione speso per il suo cartellino) e un sol gol, quello della
scorsa stagione contro il Crotone. Una zuccata di testa da
difensore puro, di quelle che avevano fatto ben sperare per la sua
ripresa. Era il 23 ottobre del 2016, più di un anno fa. Alla
terza presenza consecutiva dal primo minuto in campionato. Poi una
lunga pausa costellata da panchine prima di completare la stagione
con qualche altro spicciolo di gara.
From: Il Mattino.