L’ex ct difende il tecnico del Napoli e dice la sua sullo screzio Conte-Agnelli: “Evidente che ci siano ruggini del passato”
ROMA – Marcello Lippi, è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io lo sport, su RadioRai. L’ex ct degli azzurri ha prima di tutto difeso l’operato di Gattuso, fresco di vittoria contro la Juve: “Ha dovuto far fronte a numerosissime assenze, sta facendo a meno di Mertens, gli è mancato pure Osimhen, che era stato preso per dare profondità al gioco della squadra, e adesso non c’è Koulibaly. Rino si è dovuto inventare ogni volta la squadra e meno male che ne ha avuto la capacità. Proviamo a fare un conto dei giocatori che sono mancati al Napoli“. C’è modo anche di parlare di quanto accaduto tra Antonio Conte e Andrea Agnelli: “Quando si giocano partite così importanti c’è grande tensione e allora scappa una parola o un atteggiamento sbagliato che, con uno stato d’animo normale, eviteresti. Ma è evidente: ci sono degli screzi che vengono dal passato“.
Riguardo la corsa Scudetto, Lippi non pensa che la battuta d’arresto con lo Spezia possa ridimensionare il Milan: “Il Milan è in corsa, eccome, per lo scudetto. Anche perché, è a un punto dalla vetta. Adesso ha pure acquisito autostima e i ricambi necessari per fare riposare qualcuno. È vero, ha perso a La Spezia, ma contro una squadra che pratica il miglior calcio e che produce un gioco propositivo, veloce, aggressivo. Se pensiamo che, fino a qualche tempo addietro, era in Serie B: grandi complimenti all’allenatore Italiano. Saranno quattro o cinque le squadre a giocarsi lo scudetto. La stanchezza è un fattore, perché si gioca tantissimo. È sempre più difficile allenarsi. L’unica squadra che ancora deve trovare una fisionomia di gioco sicura, della quale l’allenatore deve sentirsi sicuro, è la Juve e questo perché ha rinnovato tantissimo, non ha avuto opportunità di fare verifiche, se non nelle primissime giornate“. Per concludere il discorso sul campionato, Lippi ha aggiunto: “L’Inter è un squadra aggressiva, anche se con Eriksen può avere una variante tecnica. Ha comunque giocatori, come Lukaku e Lautaro, che possono fare la differenza. La Juve penserà solo alla Champions? Beh, certo, una squadra come l’Inter, che avrà da pensare solo al campionato, indubbiamente è avvantaggiata“.
Affrontando il discorso Champions League, invece, il ct non è ottimista: “Per le italiane è dura. Il Porto è accessibile per la Juve, Bayern e Manchester City le vedo un gradino sopra le altre, poi ci sono Real e Barcellona, che sta ritrovando un Messi fantastico. La Lazio avrà di fronte la squadra più forte d’Europa“. Infine un pensiero sulla Cina: “C’è un’occidentalizzazione che non piace molto al Governo. Il calcio sta subendo un ridimensionamento, almeno fino a quando non si risolverà definitivamente il problema del Covid. Non vengono visti di buon occhio tutti questi soldi che vanno a giocatori e tecnici stranieri“.