Si scatta un selfie con Victor Osimhen e viene sospeso dal lavoro. È la storia di Matteo, steward diciottenne dell’Olimpico che domenica sera al termine di Roma-Napoli ha avvicinato l’attaccante per chiedergli una foto. La scena è stata vista dalla sua capo area e il club ha deciso che non dovrà più prestare servizio nelle partite in cui giocheranno i giallorossi. Il giovane, infatti, è dipendente di una società di servizi esterna ad As Roma che gli offre personale e con il suo comportamento avrebbe trascurato i suoi compiti.
Matteo è stato regolarmente pagato per la giornata di lavoro e continuerà a ricoprire il ruolo di steward in altre circostanze. Tutto è accaduto all’esterno dello stadio, nell’area in cui i giocatori incontrano le proprie famiglie. Matteo, di origine etiope, ha come idolo proprio l’attaccante del Napoli. Al suo arrivo, e grazie al giornalista Oma Akatuba, è riuscito ad entrarci in contatto, parlarci e scattare una foto con lui. Ma appena la capo area si è avvicinata per riprendere il giovane, Osimhen lo avrebbe difeso chiedendo alla signora di non licenziarlo.
Quando lei si è allontanata ha chiesto al ragazzo quanto veniva pagato e lo ha lasciato con la promessa che gli avrebbe trovato un nuovo lavoro. «Mentre aspettavo Victor ho visto questo ragazzo che lavorava come steward. Mi ha chiesto chi stessi aspettando e gli ho detto Osimhen. Ha preso rapidamente il telefono per mostrarmi tutte le foto di Victor e mi ha chiesto di realizzare il suo sogno che era incontrarlo e fare una foto con lui. Mentre parlavano si è avvicinata una signora, probabilmente il suo capo, ha chiesto al ragazzo di restituirgli la pettorina e di andarsene. Forse aveva aggirato le regole sedendosi con un giocatore durante il lavoro», ha spiegato Oma Akatuba su Twitter.