Il Napoli gli ha offerto il rinnovo, dal Monaco proposta una cifra principesca e l’Inter non si tira indietro. Sembra invece evaporare l’interessamento della Roma
NAPOLI – Tutte le strade portano a Mertens: e in questo viaggio immaginifico, una specie di “Ciro” intorno al mondo, ora bisognerà scegliersi una vita e disegnarsela a propria immagine e somiglianza. Palazzo Donn’Anna è un luogo dell’anima, panoramico però ancor prima mistico: si può restare a scrutare l’orizzonte, a lasciare che lo sguardo si perda le confine sottile e impercettibile tra il cielo e il mare, e poi comunque un giorno, non presto e neanche tardissimo, sarà inevitabile lasciarsi andare e decidere come costruire il proprio futuro, cosa privilegiare. I soldi non sono (necessariamente) tutto, né a volte – a quelle dimensioni – aiutano a vivere esageratamente meglio: Mertens è lì, ora soffocato dalla felicità per quei centoventi gol, per la prospettiva di scolpire nel marmo il suo nome e trasformarsi in leggenda napoletana, ma anche la tentazione di aspettare che l’universo-calcio esca allo scoperto, lusingandone (eventualmente) le aspirazioni.
Il Napoli non è solo una finestra sul Golfo, un mondo che empaticamente gli si è incollato alla coscienza, l’allegria di un tempo che non evapora mai, e De Laurentiis non s’è allontanato dall’idea di riaverlo con sé, altri due anni ancora, fino ai trentacinque che potrebbero (dovrebbero) indurre al passo d’addio o perlomeno a stabilirlo: sul contratto da quattro milioni e duecentomila euro c’è la volontà di aggiungere un bonus per obiettivi che legittimino le ambizioni dello scugnizzo belga, per sfiorare o approdare a quei cinque milioni complessivi che rappresentano la testimonianza di una volontà precisa, legarlo al club per sempre (o quasi). Mertens è combattuto, non ha chiesto scadenze e non ha posto ultimatum, se ne sta – con il proprio management – ad ascoltare gli echi di un macrocosmo, il mercato, sempre vibrante.
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