L’amore di Insigne per Napoli e i gol da Diego, la rabbia di frustrazione di Osimhen, la fiducia della squadra tornata seconda. Sono tante le scene di teatro del Napoli dopo il 4-1 sulla Salernitana decimata dal covid, abbattuta anche dal capitano Insigne, entrato in campo nella ripresa per segnare il rigore e correre verso la telecamera indicando lo stemma del Napoli e urlando «Non è colpa mia, ti amerò per sempre». Un urlo chiaro al mondo per dire che la partenza per Toronto è mossa dal Napoli che non aveva intenzione di nuovo contratto e che lui dovrà lasciare la città dopo aver almeno raggiunto i 115 gol segnati da Diego e magari arrivando oltre i 121 per superare Hamsik. Una mossa di sentimento che Insigne ha voluto usare verso tutti i tifosi del Napoli che con la maglia del Toronto non lo avranno mai contro.
La rabbia è stata invece espressa in campo da Victor Osimhen, entrato al 20′ della ripresa al posto di Mertens, con dentro la voglia matta di tornare a segnare, cosa che gli manca dal 21 ottobre, contro il Legia Varsavia. Tre mesi di digiuno che Osimhen non sopporta più e lo ha mostrato ieri in campo, arrabbiandosi per il tiro di Politano verso la porta invece dell’assist che il nigeriano si aspettava, ma anche con l’addio al campo a fine gara senza salutare il pubblico con i compagni.
Spalletti ieri ha parlato dei nervi di Osimhen, dando però tranquillità alla squadra e all’attaccante nigeriano, sul gol che arriverà per lui. Di gol per gli azzurri ne sono tornati invece quattro, chiudendo al meglio un gennaio che vuol dire rimonta: eliminando il ko in Coppa Italia con la Fiorentina, il 2022 ha dato tre vittorie contro Sampdoria, Bologna e Salernitana e un 1-1 a Torino con la Juventus per gli azzurri risaliti al secondo posto in classifica, insiee col Milan ma davanti per il successo a San Siro. Sono 7 i punti di distanza dalla Juventus quinta, con la Champions per il prossimo anno da difendere. Poi ci sono 4 punti dalla capolista Inter, davanti e con una gara in meno, ma inseguita.