Quando prende l’ascensore arriva sempre più in alto di tutti. Si tratta di Kim, il coreano che ha la stessa iniziale di Koulibaly e in campo occupa anche la posizione che era proprietà privata del senegalese. In 5 giornate non solo si è preso il posto in campo ma poco alla volta sta scalando l’Everest del cuore dei tifosi azzurri con l’obiettivo di raggiungere KK. Per adesso le premesse sono invitanti. Due gol in 5 partite, giocando sempre da titolare. Spalletti gli ha dato subito la fiducia necessaria e lui lo sta ripagando alla grandissima. I due colpi di testa vincenti, infatti, rappresentano solo la punta dell’iceberg che invece ha solidissime basi. Sì, perché Kim non è solo il gigante che segna quando sale nell’area avversaria per i calci piazzati, ma anche il gigante che si mette sulle tracce degli attaccanti lontani e li tiene lontano dalla porta di Meret. Contro la Lazio ha fatto vedere tutta la sua personalità anche nelle uscite palla al piede e nel pressing alto.
«È partito bene e sta facendo vedere ottime cose, però vorrei aspettare qualche altra partita per un giudizio più completo», si mantiene cauto l’ex difensore del Napoli Alessandro Renica che però è colpito dall’impatto di Kim nel campionato italiano. «Mi è piaciuto molto il suo senso di applicazione. Si mette a disposizione della squadra. Si vede che è un grande lavoratore. Nell’arco di un anno capiremo effettivamente il suo valore. Gli errori li commettono tutti, a partire da me e il Napoli deve affrontare una stagione molto competitiva. Ecco perché pernso che la Champions sarà il suo vero banco di prova».
A proposito di difensori: anche l’ex capitano Peppe Bruscolotti è dalla parte del coreano. «Non è più una sorpresa perché comunque sta mantenendo le aspettative e forse sta andando anche oltre», dice con sicurezza Bruscolotti che ha già individuato le migliori capacità del giocatore. «È un ottimo colpitore di testa e questa cosa gli può dare certamente qualcosa in più. E poi è molto aggressivo». Una cosa è certa, non è mai facile adattarsi al campionato italiano, soprattutto quando devi giocare in una posizione di campo così delicata come quella di difensore centrale. «In marcatura sta andando molto bene e sta prendendo le misure al campionato di serie A», aggiunge ancora Bruscolotti. «Kim si è presentato nel migliore dei modi anche avendo una certa sfrontatezza in tutto. Ha fatto vedere tutte le sue qualità».
Certo, arrivare a Napoli, in serie A e dover prendere il posto di Kalidou Koulibalu non sarebbe stato facile per nessuno, anche perché il centralone senegalese ha rappresentato una figura chiave all’interno della storia azzurra. «Non era facile rimpiazzare KK», spiega l’ex azzurro Giovanni Francini. «Eppure Kim ha dimostrato di avere una grande personalità. Da questo punto di vista mi sento di dire che è già un passo avanti rispetto a Kalidou che all’inizio della sua avventura a Napoli ha fatto fatica. Kim, invece, già gioca con grande tranquillità». Lo dimostrano i due gol arrivati contro Monza e Lazio, due stacchi imperiosi a centro area che ne hanno certificato le ottime qualità aeree. «Segnare due gol in poche partite non è mai facile per un difensore centrale. Per questo direi che è promosso a pieni voti». E ora bisogna guardare al futuro. «Speriamo che continui così e che possa migliorare ancora. Per ora mi sembra bello tosto, è bravo di testa e anche tecnicamente mi convince moltissimo. Insomma: mi sembra abbastanza completo». E allora tocca trovare almeno un piccolo difetto. «Forse il suo unico problema potrebbe essere la lingua, perché con l’italiano ancora non se la cava alla grandissima. Ma si impara in fretta».