I Toffees spingono per ufficializzare nelle prossime 48 ore il brasiliano, che ritroverebbe Ancelotti. Per Koulibaly è derby di Manchester
NAPOLI – Secondo summit, parte una: si (ri)comincia così, chiacchierando un po’ di mercato, riflettendo su ciò ch’è stato e su quello che sarà, lasciandosi dondolare dalle onde e provando a guardare nel futuro. Metti una giornata a Capri, a villa Bismark, con De Laurentiis e Gattuso, e viene fuori un’idea di Napoli, aspettando Giuntoli che dovrebbe arrivare oggi (o al più tardi domani). Però intanto un po’ di lavoro è stato portato avanti, discutendo al telefono con il diesse – collegato da casa, in Toscana – e buttando giù la strategia che servirà per arrivare a disegnare la squadra ideale, quella più vicina alle proprie ambizioni.
La precedenza alle cessioni, of course, dopo aver speso 135 milioni di euro in questo scorcio del 2020: e questo è (soprattutto) il momento di Allan, ormai vicinissimo all’Everton, che insiste per chiuderla in fretta, anche entro 48 ore. I quaranta milioni richiesti inizialmente dal Napoli sono stati considerati troppi e c’è ancora distanza tra i venticinque offerti dal club inglese e i trentacinque ritenuti la soglia decisiva di Adl: in casi del genere, avendo riscontrato le reciproche volontà, preso atto della scelta del calciatore che vuole ritrovare Ancelotti, chi acquista fa un passo avanti e chi cede ne fa uno dietro, poi ci pensano i bonus. Per muoversi con disinvoltura, il Napoli deve anche cedere Koulibaly: Manchester City e United sono sempre intenzionate ad insistere, ma l’insidia più grossa in questo derby inglese è rappresentata dal Psg. Il Napoli sta costruendo una difesa quasi tutta nuova di zecca e il brasiliano Gabriel resta il titolare in pectore per il ruolo di erede di Koulibaly: la sua “fede” nell’accordo di venti giorni fa sembra incrollabile e la pressione dell’Arsenal non pare abbia disturbato De Laurentiis, consapevole della consistenza del calciatore.
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