La notte di Halloween sar pure stasera ma per l’Atalanta anticipata di una giornata perch davanti a s vede streghe, mostri, creature malefiche. un Napoli super quello che impatta col San Paolo, con occhi di tigre e motivazioni gioconde. L’errore di Giacomelli, il rigore negato gridano vendetta e la rabbia mostrata in quei momenti d il senso di un Napoli che c’ e ha un cuore che vibra. Trova il gol ma le va tutto storto, perch al 42′ quando Freulen grazie alla papera di Meret va a segno, il Napoli doveva gi stare sul 3-0 senza se e senza ma. Il calcio non una scienza esatta e allora finisce che Gasperini porta a casa un punto. Immeritato.
MERET 5
Dalle stelle alle stalle, per un portiere il passo è davvero breve. Sul tocco di Freuler si fa passare il pallone tra le gambe, recriminando contro se stesso per l’errore: un tiro sicuramente parabile. Sul tiro del 2-2 di Ilicic non può nulla ma nella baraonda finale salva distendendosi proprio sull’attaccante bergamasco.
DI LORENZO 6,5
Imperturbabile, chiude e riparte senza affanni, con l’eleganza dei grandi terzini. Che spinta dal suo lato, quanto mancava la sua qualità torna a destra e torna agli standard che gli hanno fatto conquistare la nazionale. Attacca con continuità, si sovrappone con intelligenza a Callejon, chiude quando serve. L’Atalanta spinge molto a sinistra, buona anche l’intesa con Callejon in fase difensiva
MAKSIMOVIC 6
Protagonista assoluto nel primo tempo. Mette dentro il gol del vantaggio azzurro con un colpo di testa potente e preciso, salva due volte il risultato, immolandosi sulle conclusioni orobiche; nella ripresa deve tenere le antenne dritte perché i ribaltamenti sono più frequenti, e infatti è suo l’errore che porta Ilicic a segnare il 2-2
KOULIBALY 6
Non sbaglia una chiusura, nonostante l’Atalanta arrivi con grande facilità in area di rigore. In particolare, vince il match con Gomez quando il Papu prova a puntarlo. Consente la ripartenza del Napoli, trovando un numero importante di intercettazioni ma sono troppe le anarchiche puntate in avanti senza logica. Da incatenare per il troppo ardore.
LUPERTO 5,5
Tentenna e fa ripartire l’Atalanta: commette una disattenzione in avvio, regalando un calcio piazzato in posizione pericolosa. Poi, gara non sempre lucida, soprattutto nella ripresa: bloccato a sinistra, riesce, da terzino, a contenere Ilicic. Sbaglia, però, in occasione del gol dell’Atalanta: troppo fermo nel triangolo che porta Freuler al gol.
CALLEJON 7
Si iscrive al festival delle occasioni fallite al 12′: palla straordinaria di Insigne, taglio con un timing perfetto, pallone sparato su Gollini in uscita. Si riscatta quando al quarto d’ora serve a Maksimovic il pallone delizioso che vale l’1-0: poi è un continuo scendere e salire su quella fascia, con grinta e determinazioni da giovanotto
FABIAN 6,5
Fondamentale nelle transizioni del Napoli. Guadagna tanti metri con la sua falcata, lavorando più da interno che da play, anche se è stato uno scarico per quasi tutte le manovre azzurre. Ha la fiducia di tutti e lui ripaga con l’assist per Milik e con un robusto contributo in interdizione. Ordinato ma con quanlhe inevitabile pausa.
ALLAN sv
Vederlo uscire saltellando su una sola gamba è scena per nulla rassicurante. Ecco, era il caso che Hamsik più che in tribuna fosse in panchina, dopo l’accidenti che lo mette ko dopo appena 11 minuti. Oggi se ne saprà di più delle sue condizioni: fino a quel momento era stato l’argine per De Roon e Hateboer
INSIGNE 7
Cambia gioco con l’esterno del piede ed è roba da inizio di gara straordinario, con palloni serviti in modo illuminante, come l’assist per Callejon che lo spagnolo spara su Gollini e l’apertura, sempre su Callejon nell’azione del vantaggio azzurro. Gioca da terzino nella ripresa, sacrificio enorme nel rincorrere chinque.
MILIK 7
È suo il gol partita, il quarto in tre partite. Non sembra fulminante il suo scatto ma è letale Sono suoi anche gli errori che, se non avesse commesso, avrebbero potuto deliziare la gara con l’Atalanta e non trasformarle in una atroce patema per i tifosi. La coppia con Lozaano ha giocato solo al Genk ma funziona anche se non fa faville.
LOZANO 6
svaria su tutto il fronte offensivo, mostrando una vitalità maggiore delle ultime gare, prende falli pesanti che si traducono, ad esempio, nell’ammonizione a Toloi. Non lucidissimo in fase conclusiva dove quasi mai si rende pericoloso. Con Milik ha giocato solo a Genk quindi non proprio la spalla ideale. Deve ancora crescere.
ZIELINSKI 6,5
Si cala bene nella parte anche del mediano di rottura, con una gara di grande sacrificio, con l’Atalanta che controlla e patisce le pene dell’inferno in quasi tutta la sfida. Lui stavolta riesce a fare tutte le fasi bene: ha personalità e di quelli che ha più di tutti il passo differente rispetto al passato. Segnale di crescita
MERTENS 6
Finisce in un imbuto e ha difficoltà a trovare spazi: così parte quasi sempre da fermo e da lontano cercando di evitare le marcature doppie, triple, quadruplo. Fa fatica ma ha sempre quel passo in più che riesce a creare imprevedibilità e uomo in più. Dà il contributo che Ancelotti si aspetta da lui senza mai esaltarsi.
LLORENTE 6
Si piazza là davanti a tutti e si procura un rigore che solo Giacomelli e Banti non vedono. Assurda la decisione di non andare a rivedere l’azione tanto discussa: il difensore dell’Atalanta si disinteressa del pallone e punta senza mezzi termini solo a fermare l’attaccante. Furibondo lui come tutti gli altri azzurri.
ANCELOTTI 7
Niente umore cattivo e depressione, per carità, perché è questo lo spirito e l’atteggiamento che serve per scalare l’Everest. Manca un rigore netto, il pareggio è risultato bugiardo. Ma la prestazione con poche pause per 90 minuti e solo tanta sfortuna. Dolcetti per questa sera e la vittoria è solo nel punteggio sofferta: l’Atalanta meriterebbe di fare la stessa sorte rimediata in Champions con il Manchester City perché il dominio della squadra azzurra è totale e prolungato. E Carlo mette Gasperini in un angolo menando sul ring di continuo. Risultato bugiardo.
ARBITRO GIACOMELLI 3
Perché non va al Var a rivedere la sua svista? Ecco, perché Giacomelli si fida di Banti (al Var) e non fa quello che ogni arbitro farebbe, visto le proteste decise: è una morsa letale quella con cui Kjaer abbraccia Llorente, va solo sullo spagnolo e non pensa ad altro e lo affossa. Può anche essergli sfuggito ma ha Giacomelli non può non andare a vedere in prima persona e lì si sarebbe reso conto dell’abbaglio. Errore pesantissimo e gestione senza personalità di quelle fasi indemoniate.
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