Prima di ieri sera avevano giocato insieme 53 minuti, ieri 90, per di più contro uno degli attacchi più pericolosi di tutta Italia. E non solo per i gol che segnano, ma per la grandissima mobilità del tridente allestito da Gasperini. Rrahmani e Maksimovic sono stati catapultati in una gara da dentro fuori, dove ogni errore poteva costare carissimo e così è stato. Dopo 15 minuti, infatti, l’Atalanta era già avanti 2-0 grazie ai gol di Zapata e Pessina, due gol soprattutto frutto di errori personali in marcatura. La ruggine al centro della difesa si è vista eccome. Un bel problema per il Napoli e per Gattuso che devono fare i conti con il Covid di Koulibaly e l’infortunio alla caviglia di Manolas: entrambi salteranno anche la gara contro la Juventus, e questo vuol dire che ci saranno ancora Rrahmani e Maksimovic a proteggere la porta del Napoli.
ULTIMA SPIAGGIA
Dopo i 3 minuti finali di Cagliari (arrivati dopo 5 mesi di naftalina), il vero battesimo per Rrahmani c’era stato a Udine, quando il centrale kosovaro si era reso protagonista di uno scellerato retropassaggio con il quale aveva innescato il gol del pareggio di Lasagna. Gattuso lo aveva sostituito alla fine del primo tempo spiegando di non aver fatto questa scelta «per non bruciarlo». Poi altri 11 minuti nel finale (comodo) contro la Fiorentina prima di finire nuovamente nel dimenticatoio fino all’infortunio di Manolas contro il Genoa. Senza il greco è toccato nuovamente a lui, nel momento più delicato e nella partita più delicata, quella di ieri sera contro l’Atalanta. Il Napoli ha fatto un investimento importante per strapparlo al Verona nel gennaio dello scorso anno (14 milioni euro), sperando di essersi assicurato il nuovo Koulibaly. Investimento che al momento sembra essere stato sbagliato, visto che le prestazioni fin qui sono ben al di sotto delle aspettative. «Sapevamo quanto fosse forte l’Atalanta e quanto fosse complicata la gara. Volevamo cominciare l’azione dal basso proprio per provare a superarli, a superare le loro qualità e colpirli in avanti. Difesa a tre? Un calciatore si deve adattare sempre alle idee del suo allenatore, non può scegliere da solo, alla fine a decidere è sempre chi è in panchina. Pessina ci ha messo in difficoltà giocando dietro le punte, noi difensori eravamo concentrati sui loro due attaccanti».
IL SERBO
E poi c’è Maksimovic. Il suo è un caso borderline, visto che il centrale serbo ha fatto capire benissimo al Napoli che non ha intenzione di rinnovare il proprio contratto che andrà in scadenza a giugno. Ciò nonostante, però, Gattuso è praticamente costretto a doverlo schierare vista l’assenza di altri centrali di ruolo a causa degli infortuni di Manolas e Koulibaly. Sempre titolare in Europa League (ha giocato tutte per partite dall’inizio alla fine), in campionato è stata l’opzione di riserva per Gattuso quando ha dovuto fare a meno dei due titolari. Mai, però, si era ritrovato nella condizione di affidargli le chiavi della linea arretrata in coppia con Rrahmani, esordiente a tutti gli effetti.
IL PROTAGONISTA
Protagonista in positivo per l’Atalanta, Duvan Zapata che dopo Pandev è il secondo ex ad aver fatto gol al Napoli in meno di una settimana. «Gol importante, ma la squadra non ha mollato anche nelle difficoltà. Sapevamo che sarebbe stata difficile, ma ce l’abbiamo fatta e siamo in finale. Abbiamo tenuto bene. In alcune situazioni siamo rimasti troppo indietro, sbagliando, ma abbiamo fatto la partita giusta e siamo riusciti a sfruttare le occasioni davanti. Dedica? Alla mia famiglia, mia moglie e i miei figli. E ai compagni di squadra che mi supportano sempre». Zapata che è stato un giocatore del Napoli dal 2013 (quando fu presto da Benitez mentre era all’Estudiantes) al 2017 (quando fu fatto fuori dal progetto di Sarri). Non ha mai dimenticato la sua parentesi in azzurro e a fine gara ha regalato la maglia a uno dei magazzinieri del Napoli.