(Italiano) Napoli come Tottenham e Arsenal:se le big d’Europa fanno flop


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Big flop. Della stagione nera del Napoli ora parla tutta Europa anche perch ha portato all’esonero di Carlo Ancelotti. D’altronde, finisse ora la serie A, gli azzurri sarebbero fuori dalle coppe europee, cosa che non avviene dal 2010/11. Sembra un record di poco conto, ma non lo è. Ed ha ragione De Laurentiis a farne un vanto: perché solo la Juventus (28 stagioni, dal 1963/64 al 1990/91), Inter (16, dal 1976/77 al 1991/92) e Milan (15, dal 1999/2000 al 2013/14) possono vantare numeri di partecipazioni consecutive maggiori. Ma occhio, non è solo il Napoli, tra le grandi d’Europa, a vivere un annus horribilis. Può succedere di incappare in un’annata del genere dove tutto, proprio tutto, va storto. Certo il Napoli di Re Carlo, ma in giro sono franati, o stanno continuando a franare, anche il Tottenham, l’Arsenal, il Valencia, l’Atletico Madrid, il Bayern Monaco, il Lione e il Monaco. Certo in Italia, il rovescio del Napoli è il più fragoroso: ha la rosa con il terzo valore assoluto (630 milioni di euro secondo i dati Transfermarkt) ma è solo all’ottavo posto. In serie A colpisce anche il Milan: quarto valore economico dei calciatori (460 milioni) e decimo posto. Ma, non ce ne vogliano i rossoneri, alle disgraziate stagioni del Milan siamo ormai abituati da tempo. Da molto tempo. Tant’è che è dal 2013/14 che non prende parte alla Champions.

Ancelotti saluta Napoli con un pranzo a Marechiaro

STAGIONI DA CANCELLARE
Andiamo in Premier, per esempio. La figuraccia del Tottenham è strabiliante: finalista lo scorso anno in Champions, una rosa che ha un valore di circa 960 milioni di sterline, dietro in Inghilterra solo al City e al Liverpool e attualmente quinto in classifica con ben 23 punti di ritardo dai Reds. Il 9 novembre, dopo il pari con lo Sheffield gli Spurs erano 14esimi in Premier. Inevitabile (si fa per dire) l’esonero di Pochettino e l’ingaggio di Mourinho. Da allora la scalata ma resta la crisi, tenendo conto che in estate gli Spurs hanno chiuso il mercato con 80 milioni di saldo passivo. C’è chi ha fatto peggio nella terra che è un passo dalla Brexit: l’Arsenal, per esempio, è decimo, in piena crisi (ha appena annunciato Arteta nuovo tecnico) e non riesce a risollevarsi dopo la fine del ciclo Wenger. Il caso più clamoroso in Premier è l’Everton dove Ancelotti avrà le sue pene, di sicuro: è l’ottava rosa delle Premier per valore ma è sedicesima in classifica, in piena zona retrocessione. E proprio nell’anno in cui i rivali di sempre, quelli del Liverpool, sono a un passo dalla conquista della Premier (è dal 1990 che non la vincono). Un disastro.

FIGURACCE EUROPEE
E in Liga? Prendete il Valencia. Lo scorso anno è tornato a vincere un titolo dopo un digiuno iniziato nel 2008: la coppa del Re (in finale battuto il Barcellona). Gli investimenti dell’estate lo davano alle spalle di Real e Barça nella corsa al titolo, ma la partenza-choc porta all’esonero di Marcelino García Toral con tanto di sollevazione popolare nei confronti del tecnico più amato dopo Benitez. Ora la squadra è ottava, lontanissima da ogni obiettivo, nonostante una rosa valutata oltre 510 milioni di euro (la quarta in Liga). Ma i venti di crisi hanno travolto persino Diego Simeone: il mercato estivo ha rivoluzionato l’Atletico Madrid. Tra cessioni e svincoli, l’allenatore ha perso gran parte dei protagonisti del suo meraviglioso ciclo (Griezmann e Godin su tutti). Voi pensate che ci sia stato un occhio di riguardo per Simeone? Risposta: no. Una delle regine di Spagna era scivolata all’ottavo posto, ora è risalita al quinto ma è fuori dai giochi per il primato nonostante un rosa che vale circa 835 milioni, ovviamente la terza di Spagna. Voliamo in Germania dove anche il Bayern Monaco vive una stagione di assestamento: dovrebbe dominare visto che la rosa vale 910 milioni di euro, ma è solo terza (e due gare fa era settima) in un torneo guidato dal Lipsia e dal Borussia Moenchengladbach (che, per intenderci, vale un terzo dei bavaresi: poco più di 300 milioni). Normale che Kovac abbia pagato con il posto in panchina (ora c’è Flick ma senza entusiasmo).

CAMPAGNA D’EUROPA
Un’altra squadra che si è persa per strada è il Lione che lo scorso anno ha chiuso il campionato al terzo posto. Rudi Garcia non è ancora riuscito a incidere. Il Lione è ottavo in classifica e sorprende, perché è la seconda rosa per valore in Francia alle spalle del Psg. Stesso discorso per il Monaco: nono in classifica e incapace da tempo di essere davvero competitivo. Insomma, può capitare. Può capitare a tutti un anno nero come quello che in Italia sta vivendo il Napoli. Senza farne drammi. Domani, si sa, è un altro giorno.

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/napoli_flop_campionato_2019-4939840.html
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