La gara contro i viola ha dato fiducia. Per la proprietà transitiva il Napoli potrebbe avere buone chances: «La Fiorentina ha battuto 3-0 la Juve, ora noi abbiamo messo i viola Ko con sei gol: se la matematica non è un’opinione siamo in grado di fargliene nove», nota simpaticamente qualche tifoso. Ma il calcio non è una scienza esatta ed ogni partita è a sé, per cui bisognerà aspettare, e sperare che Insigne, Lozano, Petagna - grande assist man della giornata uscito dolorante al 28’ del secondo tempo- , e pure Zielinski, Demme e Politano – tutti gli uomini gol del match -, si ritrovino nella loro forma migliore, insieme a una difesa in grado di tenere a bada gli attacchi avversari.
Fatto sta che tutto d’un tratto, con una goleada, la squadra è tornata ai suoi momenti di gloria. «Questo è il mio Napoli, il Napoli delle meraviglie»; «Noi se vogliamo ci mangiamo tutti»; «Che partita, bravi ragazzi, fateci sognare», si legge per le piazze virtuali. E vola l’entusiasmo. «Lozano vale il doppio di quanto pagato»; «Che giocatore el Chucky», scrivono in tanti. Ma bravi tutti quando arriva il risultato. Da Petagna a Ospina, il web acclama i suoi gladiatori.
E per qualcuno forse un motivo che giustifica il risultato c’è: «Ma dovevamo aspettare che Fabian contraesse il covid per non farci rovinare le partite da lui?»; «Ora sì che il Napoli gira bene, vediamo di venderlo presto prima che venga svalutato completamente»; «Se torna di nuovo in campo mi incateno fuori al Maradona». I fantallenatori infatti danno i loro consigli a Gattuso: «Con Demme un centrocampo più duttile»; «Con Bakayoko nel centrocampo a due ci vuole Demme, il mister non capisce». Ma ora anche quelli del #GattusoOut sono stati messi a tacere, mentre i suoi sostenitori fanno la voce grossa: «È un grande allenatore e un grande uomo, è stato in panchina sofferente con i suoi problemi fisici e lo avete criticato. Ora cosa gli dite?».
Se non fosse però che a volte la differenza la fanno anche gli avversari, le occasioni, le situazioni. Perché la Fiorentina pare non essere pervenuta al Maradona. Davvero poca roba: spazi aperti per gli azzurri, poco pressing e movimenti lenti. Rare, rarissime accelerazioni. Tanto che il Napoli ha potuto fare quello che voleva in campo senza troppe difficoltà. Addirittura molte meno occasioni prodotte che in altre partite perse per i ragazzi di Gattuso, ma c’era la lucidità di poter puntare la porta con precisione anche grazie al poco pressing avversario e al voler giocare a viso aperto. Basti guardare i tiri: undici viola contro i dieci azzurri, che vincono però per precisione.
E poi anche sotto l’aspetto psicologico subito Insigne ad aprire il match, il raddoppio dopo trenta minuti per finire con un poker il primo tempo. Tutto in discesa per i padroni di casa, che hanno spento dopo poco ogni speranza viola. «Il pranzo fuori a Ercolano ha davvero portato bene. Uscite un po’ più spesso tutti insieme», incitano ironicamente i tifosi. E il primato Ringhio e i suoi se lo tengono stretto: sono l’unica squadra europea capace di fare quattro gol in un primo tempo per ben due volte. Prima della Fiorentina era toccato all’Atalanta. Ma non solo: ora i numeri vanno tutti a favore del Napoli. Miglior difesa, miglior attacco, miglior differenza gol: tutte cose che fanno sognare, ma i napoletani chiedono scaramanzia. «Facciamoci il segno della croce»; «Ecco qua che si chiamano la sfiga da soli», rispondono al tweet della società.
Un unico rammarico dopo Napoli-Fiorentina: «Peccato che il pubblico non abbia potuto salutare Callejon. Resta tutto il nostro affetto», scrivono i tifosi. E poi la paura per Petagna, giocatore che si è rivelato fondamentale in questa gara con le assenze del reparto offensivo, sperando torni disponibile e carico per mercoledì. Ma ottima impressione ha fatto anche Cioffi, il giovanissimo casertano al suo esordio fra i grandi, che si è mostrato subito pronto, entrando in partita col giusto piglio. E poi dopo la sconfitta della Juve con l’Inter e il sorpasso azzurro in classifica, si guarda tutto con un occhio diverso. Ed è già mezza festa in città, aspettando la Supercoppa.