Lozano vede davvero il Milan. E dopo l’allenamento di oggi, la distanza potrebbe accorciarsi ulteriormente. Il sogno del Chucky si sta avverando: lavora con la squadra e ieri è stato impegnato in sterzate, allunghi, contrasti e nessuna paura. Insomma, le tipiche gestualità del calciatore a posto fisicamente ci sono tutte. Ovviamente manca ancora il minutaggio di una partita, ma è tutto normale perché ogni recupero deve avvenire in maniera graduale. Cosa farà Gattuso? Può attendere ma se dovesse dimostrare il messicano di star bene, non lo farà. Con il Milan andrà sicuro in panchina per poi tornare titolare con la Juventus, proprio contro l’avversario con cui si è infortunato. Ringhio non vuole correre rischi perché comunque si è trattato di un problema muscolare: attende il verdetto del dottore Canonico, il medico del club.
Ghoulam ha ricevuto la telefonata collettiva di tutta la squadra che ieri mattina si è ritrovata a Castel Volturno dopo 48 ore di riposo. Per tutti ma non per Manolas e lo stesso Lozano. Gattuso ha dettato la linea: «Pensiamo a un avversario alla volta, ora c’è il Milan». Per la Juventus e per la Roma c’è tempo. Mertens non sarebbe al meglio. E quindi in questo momento, è Osimhen il candidato al ruolo di prima punta a San Siro. Ma molto dipende anche dal recupero di Lozano: per poter tagliare questo traguardo, il messicano si è messo a lavorare prima di tutti. A Castel Volturno si è presentato prima di tutti, e già prima dell’allenamento (che ha svolto quasi per intero) aveva lavorato con un fisioterapista. D’altronde, ci vuole pazienza. Il Napoli ha segnato 8 gol nelle ultime tre partite, ha il terzo miglior attacco della serie A (dopo Inter e Atalanta) nonostante abbia giocato una partita in meno. Resta la sensazione che per competere con chi sta davanti, debba irrobustire la proposta difensiva. Ed è per questo che il vero recupero sarà quello di Manolas che sarà pronto per le tre trasferte da pallino rosso della prossima settimana.
Vediamo, a questo punto, se Gattuso ha ragione oppure no: l’Europa League non disturba più gli azzurri ma Milan (che affronta domenica) e Roma (tra sette giorni) sì. Ringhio si prepara ad affrontare questa settimana con più opzioni da turnover per assicurare allo sprint gambe fresche. Zielinski trequartista dà la possibilità di insistere sul 4-2-3-1 ma la coperta di Linus resta il 4-3-3 e attenzione perché l’assenza di Ghoulam può spingere Gattuso a studiare opzioni diverse in difesa. Diciamo, che l’idea resta quella di alternare Mario Rui e Hysaj sulla fascia sinistra. Tenendo presente che Gattuso rinuncerebbe con grande sofferenza a Rrahmani vista la crescita esponenziale del difensore. Gattuso è sereno. Anche in questi giorni si è sentito con De Laurentiis. Del futuro insieme non si parla ed è chiaro che il silenzio lascia intendere che quel contratto formalizzato a metà gennaio né l’uno né l’altro hanno voglia di tirarlo fuori. Ma i due non sono separati in casa, perché c’è una situazione chiara: un allenatore in scadenza (come nel 2013 Mazzarri e nel 2015 Benitez) che difficilmente sarà l’anno dopo sulla panchina azzurra. Perché De Laurentiis ha cambiato idea, dopo avergli teso la mano il 30 ottobre sull’intesa per il futuro. Ma il patron ne ha tutto il diritto: ovvio, ne ha pagato le conseguenze, perché chiaro che per la squadra un conto è avere a che fare con una guida sicura, un’altra con una sorta di Re Travicello. Motivo per cui De Laurentiis ha capito che farsi vedere al fianco di Gattuso in ritiro, anche per vedere una partita insieme, può essere la cosa migliore di questi tempi. Ma a Gattuso certe voci non danno fastidio: un anno fa, di questi tempi, era certo che De Laurentiis avesse scelto Juric come suo successore. Ma questo non gli impedì di controllare e gestire il gruppo in lockdown e poi di conquistare la Coppa Italia.