Per il presidente del club azzurro vanno giocate tutte le partite rimaste in sospeso, anche a porte chiuse. Con il netto rifiuto dei play-off
Il Napoli vuole concludere la stagione: è deciso a portare il campionato all’ultima giornata e la Coppa Italia alla finale, fino in fondo. E se fosse necessario non avrebbe alcun problema a prolungare il calendario fino all’autunno inoltrato o magari a ridosso dell’inverno. No, nessuna remora a riguardo: l’importante è archiviare la stagione con tutti i crismi, e dunque con i vincitori e l’elenco dei qualificati alle coppe europee come da responso regolare del campo e dei calendari, a costo di superare anche l’estate. La posizione del club azzurro è questa, ma sia chiaro: perché se è vero che De Laurentiis ha spiegato in Lega a chiare lettere di puntare a ricominciare la stagione dal punto in cui è stata interrotta, allo stesso tempo ha precisato che il progetto non prescinde e non prescinderà mai dalla tutela del diritto alla salute: dalla sicurezza degli atleti, degli impiegati e degli operatori del mondo del calcio, nonché degli sportivi tutti. Del pubblico. Ovvero: la ripresa delle attività calcistiche dovrà coincidere esclusivamente con la fi ne dell’emergenza legata alla pandemia di Covid-19, in conformità con i decreti istituzionali, e le partite dovranno essere giocate comunque a porte chiuse.
Il piano-Adl, dicevamo, non prescinde dalla sicurezza. Anzi: l’idea di prolungare il campionato anche oltre l’estate è comunque legata a doppio filo al discorso della tutela degli atleti e di tutti quelli che gravitano intorno al pianeta calcio. Ovvero: le attività, a cominciare dagli allenamenti, dovranno riprendere quando il decorso dell’emergenza Covid-19 lo permetterà, di pari passo con il risveglio del Paese e in conformità con le indicazioni dei responsabili degli staff medici in merito agli esami e ai controlli; e le partite dovranno disputarsi a porte chiuse. Fino a nuovo ordine.
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