La Kombat Karbon della Kappa contro il giallo Adidas omaggio alla
città di Torino il cui simbolo è uno scudo con sfondo
blù cui è sovrapposto un toro rampante d’oro.
Napoli-Juve proiettata nel futuro ma quanto era più bello il
passato con gli Azzurri e i Bianconeri che si affrontavano a suon
di gol segnati da Jeppson e Parola, da Maradona e Platini.
«Speravo di morire prima di vedere Napoli-Juve giocata con le
magliette grigie e gialle», ha detto in conferenza stampa
Sarri, che nella scorsa stagione aveva visto giocare la sua squadra
con casacche bianche molti mesi per scaramanzia. Non gli dà
torto Maurizio Marinella, un imprenditore per il quale coniugare la
tradizione con l’innovazione, a proposito di colori, è
la sfida di ogni giorno. «Personalmente sono un nostalgico –
dice – la vecchia maglia azzurra mi dà sempre un pizzico di
emozione. Ma trovo bella anche la blù mentre la grigia mi
entusiasma di meno. Meglio quella degli anni passati. Capisco la
dichiarazione di Sarri anche perché significa
l’attaccamento ai nostri colori». Ma alle esigenze di
marketing non si scappa anche se Napoli-Juve doveva essere giocata
«con le maglie tradizionali». L’attore Gino
Rivieccio commenta il tema fissando inerme il soffitto dopo la
sconfitta azzurra: «Mia moglie mi ha detto: ma è per
la sconfitta del Napoli? Beh, solo questa domanda è per me
causa di separazione – scherza, ma non troppo – Sarri ha ragione.
Ci siamo abituati al calcio spezzatino. Tra un po’ vedremo il
primo tempo il sabato sera e il secondo la domenica. Ci siamo
abituati agli sponsor sulle maglie che sembravano
un’aberrazione, ci abitueremo anche a questo ma certo che
stiamo perdendo i punti di riferimento anche nel
calcio».
From: Il Mattino.