(Italiano) Napoli, la lunga notte di Capodichino: l’abbraccio dei diecimila agli eroi azzurri


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La lunga notte di Napoli comincia al fischio finale di Rocchi, quando il migliaio di azzurri presenti all’Allianz Stadium tolgono la maschera e alzano le mani al cielo, festeggiando la vittoria storica dei beniamini azzurri. La festa a Torino, però, dura poco, perché in un attimo percorre quasi per intero il Paese e arriva dritta a Napoli. La città si riempie di auto pronte a far baldoria, la corsa è unica. Dal lungomare alle vie del centro, poi fino a Capodichino, dove gli azzurri rientreranno. L’aeroporto aspetta l’abbraccio dei napoletani, la tangenziale si riempie di colpo in un verso e nell’altro. In un attimo il popolo napoletano si riversa tra le strade e aspetta l’arrivo de Napoli.

Sarri e gli azzurri ritardano. La partenza, in precedenza prevista per la mezzanotte, si sposta fino all’1.30. Ed è comunque un piacere per i tifosi, visto che per qualche minuto l’ordine pubblico aveva fatto temere per il peggio con conseguente cancellazione del volo di ritorno. A Capodichino, intanto, si canta: «Napoli torna campione», «Figli del Vesuvio», poi, ovviamente, non mancano gli sfottò all’odiata rivale Juventus, battuta in casa propria e nel modo più crudele, col gol vittoria allo scadere. «Forza ragazzi, noi ci crediamo», si leva alto tra le strade. E come non crederci, visto il -1 ora dai bianconeri e la spinta incredibile raccolta per questa rincorsa scudetto.

L’aereo con gli eroi azzurri atterra sulle piste napoletane alle 2.49. Il bus tentenna, poi sfida la folla. Nessun azzurro è seduto al suo posto, tutti provano a filmare i tifosi mentre i tifosi filmano il pullman azzurro. Cori per tutti gli eroi dello Stadium. Hysaj e Insigne ballano a ritmo del pubblico. Pepe Reina, seduto nelle retrovie, guarda con gli occhi sbarrati i 15mila presenti all’aeroporto che si agitano tra una bandiera e un fumogeno. Tra i più acclamati il capitano Hamsik e il match winner Koulibaly. Il percorso degli azzurri taglia in due la folla, ma il bus riesce a liberarsi solo alle 4.10 dell’amore della gente. I più coraggiosi fanno da corteo tra auto e scooter, tutti ad affiancare il pullman fino a Castel Volturno, dove ci sarà il rompete le righe ufficiale. È piena notte, ma in città sembra l’ora di punta. Le sciarpe e le trombe usate per l’occasione tornano a casa solo quando l’alba fa capolino. La gente, dopo gli abbracci in aeroporto, spera di potersi incontrare ancora tra poco meno di un mese. Quella di stanotte, in fondo, è stata solo la prova generale per l’assalto finale allo scudetto.

From: Il Mattino.

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