(Italiano) Napoli, la svolta in due mosse: Ancelotti lancia Mertens e Rog


CONDIVIDI/SHARE

Sorry, this entry is only available in Italiano. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.

image

Inviato a Torino

Nell’anticipo dell’ora di pranzo, il Napoli dovrà
mettere la cera nelle orecchie come i marinai di Ulisse. Non
è questione di canto delle sirene: al contrario,
c’è da evitare di ascoltare il nutrito coro di
perplessità su questa creatura ancora imperfetta.
D’altronde, Ancelotti è in cattedra solo da pochi mesi.
Torino è la trasferta perfetta per pesare il valore di
questa squadra: c’è l’eterna voglia di rivalsa di
Mazzarri, il cuore Toro con cui fare ogni volta i conti e la bolgia
dello stadio intitolato al Grande Torino. Una vigilia che sembra
una specie di questionario, pieno di punti di domanda. Che Napoli
sarà oggi? Quando la palla comincerà a rotolare
toglieremo il velo a quello che si annuncia come il sesto Napoli di
questa stagione messo in campo da Ancelotti e ne sapremo di
più. Si annuncia la conferma del 4-4-2, l’esordio dal
primo minuto di Rog e il ritorno in campo di Maksimovic e Karnezis.
Dopo la pausa di Belgrado, dovrebbe tornare il regista: Hamsik. Si
dovrebbe fermare Allan e in attacco Insigne e Mertens. Proprio come
con la Fiorentina.

Secondo in classifica, unico tra le big a tenere il passo della
Juventus. Eppure questo Napoli disegnato per attaccare e divertire
ha fatto solo un gol nelle ultime tre gare, compresa la partita di
Champions con la Stella Rossa. Perché la squadra che in tre
anni ha conquistato una bella identità di gioco 4-3-3, ha
dovuto pulire la lavagna e ha voluto disegnare altro. Dopo un mese
tanto è cambiato e tanto c’è ancora da scoprire.
Ed è per questo che oggi col Torino è un gran
bell’esame. Perché quella di Ancelotti è ancora
una creatura imperfetta. Si può cambiare disposizione in
campo, ma tre anni di educazione al bel gioco e al possesso del
campo restano nel cuore: i moduli sono numeri, conta lo spirito.
Contro i granata l’equilibrio e il timing delle due fasi
farà la differenza. «Nec temere, nec timide»,
suggerisce il motto. Insomma, né scriteriati, né con
paura. Gli azzurri hanno vinto le ultime tre trasferte a Torino
segnando 10 gol. L’ultimo ko l’11 marzo del 2015 con gol di
Glick (e Irrati arbitro proprio come nella gara di oggi). Ancelotti
non ha mai perso in carriera contro il Torino, collezionando 7
vittorie e 4 pareggi: l’ultima volta, nell’aprile del 2009
ha vinto per 5-1. E Mazzarri? Negli 11 precedenti da avversario, ha
vinto appena due volte: e l’ultima il 10 febbraio del 2008,
quando era alla Sampdoria (2-0). Negli ultimi tre incroci, Walter
ha strappato tre pareggi. Ancelotti e Mazzarri, nei loro 10
scontri-diretti non hanno mai pareggiato: 7 vittorie per Carletto e
3 per Walter.

From: Il Mattino.

CONDIVIDI/SHARE