(Italiano) Napoli, l’amarezza che non toglie la certezza di essere grandi


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Bravissimi ragazzi. Avete sfiorato l’impresa a Parigi e l’avreste meritata perché su quel giardino degli sceicchi arabi dove giocano i calciatori più pagati al mondo si è visto quasi esclusivamente il Napoli, squadra vera a differenza di quel Psg che ha segnato con un autogol e una prodezza di Di Maria in pieno recupero. Asciugate la lacrime di amarezza: siete stati grandi. Superati i primi minuti per l’ambientamento, gli azzurri avevano tirato fuori quel coraggio invocato da Ancelotti. E al Parco dei Principi si è vista una sola squadra, non il Psg che ha una rosa da oltre 800 milioni ma l’ottimo Napoli che ha giocato senza timori, con aggressività e intelligenza, concedendo davvero pochissimo allo stellare quartetto d’attacco avversario, avendo un solo limite: quello di sprecare troppo in zona gol. La linea difensiva con tre centrali (ottimo Maksimovic sul lato destro) più Mario Rui ha retto bene ma è a centrocampo che è stato fatto un capolavoro da Ancelotti: Hamsik e Allan hanno pressato alto e contemporaneamente hanno assicurato buona copertura; Fabian Ruiz – esterno sinistro nella linea – ha giocato una partita stratosferica a supporto degli attaccanti ma anche arretrando quando era necessario sostenere Mario Rui. Il coraggio di Ancelotti, il suo voler proporre una squadra realmente europea, è stato sottolineato anche dagli inserimenti di Koulibaly che ha creato la superiorità numerica nella trequarti del Psg, completamente allo sbando perché Verratti e Rabiot non coprivano. Di un’incertezza difensiva – quella di Bernat, sostituito dopo un tempo – ha approfittato Callejon lanciando Insigne, che con un perfetto pallonetto ha fatto esplodere l’ampia ala dei tifosi azzurri.

È il gol che ha legittimato il predominio del Napoli, avendo pochi minuti prima Mertens centrato la traversa su cross del terzino portoghese. È il gol che ha rappresentato quella consacrazione a cui Lorenzo punta anche in campo internazionale. Segnare due gol consecutivi in Champions, peraltro a due aspiranti alla finale, è da calciatore di altissimo livello. Il Napoli sta crescendo con Insigne e viceversa. Gli allenatori che si sono alternati alla guida degli azzurri hanno favorito la maturazione di questo talento ma è con Ancelotti che lui sta trovando la gloria, da prima punta. Segna con regolarità da consumato bomber. Peccato che la sua notte a Parigi sia finita dopo 52′ perché ha avvertito dolori intercostali ed è stato sostituito da Zielinski.
 

From: Il Mattino.

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