Amici per la pelle. Da una vita. O meglio, da Pescara. Là
s’incontrarono Insigne e Immobile e nacque il feeling, una
grande intesa in campo, una forte amicizia fuori. Il filo
conduttore del loro legame è stato Zeman, l’allenatore
che li schierò in quel tridente da favola completato da
Sansovini. Il grande ispiratore di quella squadra era Verratti,
l’amico comune, che confezionava assist geniali per i due
napoletani.
Lorenzo di Frattamaggiore, Ciro di Torre Annunziata: i due
attaccanti a Pescara parlavano la stessa lingua dentro e fuori, in
quel campionato di B (2011-2012) segnarono addirittura 46 gol (28
Immobile e 18 Insigne) trascinando il Pescara in A. Quel campionato
positivo rappresentò la svolta della loro vita
professionale: Insigne tornò a Napoli vivendo con Mazzarri
in panchina la prima stagione da protagonista prendendo il posto di
Lavezzi nell’attacco con Hamsik e Cavani; Immobile passò
al Genoa e l’anno successivo a Torino esplose con 22
reti.
Lorenzo e Ciro ci hanno impiegato poco tempo per il passo
successivo, è arrivata la prima convocazione in nazionale
con Prandelli ed è cominciata la loro avventura anche
nell’Italia: il deludente Mondiale 2014 in Brasile con
l’eliminazione nella fase a gironi, lo splendido Europeo 2016
in Francia con Conte e a novembre scorso la tremenda delusione del
playoff perso contro la Svezia con l’addio ai Mondiali di
giugno in Russia. Quattro volte hanno giocato insieme in maglia
azzurra: le tre partite di qualificazione Mondiale con Israele,
Macedonia e Albania e i 19 minuti finali della sfida di andata
contro la Svezia persa per 1-0.
From: Il Mattino.