Da che mondo è mondo, il calcio italiano ha posato le sue
fondamenta sulla scuola difensiva. Ecco perché si dice che
alla fine il campionato di serie A lo porta a casa la squadra che
subisce meno reti. Eppure con il passare delle stagioni
c’è stata una continua evoluzione del ruolo. Non basta
più picchiare per essere un difensore di valore, ma ora
è necessario anche saper far ripartire l’azione e avere
piedi delicati come quelli di un numero 10. In tal senso i 4
centrali che si affrontano domani al San Paolo in Napoli-Milan sono
tra i principali interpreti del nuovo corso.
A Napoli Carlo Ancelotti ha trovato una coppia di centrali che si
è affinata nel tempo. Albiol e Koulibaly sono cresciuti
nella prestigiosa bottega del maestro Sarri e stagione dopo
stagione hanno costruito una diga fatta non solo di sudore, ma
anche di polvere magica, quella che più di una volta
è stata preziosissima agli azzurri per tirarsi fuori da
situazioni scomode trasformandole in pericolose contro offensive.
In tal senso – gol a parte – a Napoli sono diventate celebri le
scorribande nella metà campo avversaria di Kalidou
Koulibaly. Il centralone senegalese ha dimostrato di essere bravo
non solo nell’arte dello sradicare palloni ai cattivi che si
apprestano dalle sue parti, ma anche di saper trattare
l’attrezzo di lavoro con maestria per certi versi più da
fantasista che da stopper. Con Albiol hanno formato la linea
Maginot pressoché imperforabile, allenata insostituibile per
il gioco di Sarri. Ecco perché De Laurentiis ha resistito
alle avances di mezza Europa per trattenere i suoi pezzi pregiati e
consegnare la difesa pressoché invariata nelle mani di
Carletto Ancelotti, che sentitamente ha ringraziato il suo
presidente.
From: Il Mattino.