Quello che Ancelotti sottolinea, in questi giorni di apparente
relax con i nazionali sparpagliati fino a ieri in giro per
l’Europa, è che il suo Napoli ha un punto di forza: ha
dimostrato di saper perdere. Dopo la Juventus, il successo con il
Liverpool e la vittoria con il Sassuolo hanno provato che qualcosa
è cambiato rispetto al passato. In positivo. Non è
cosa di poco conto: il Napoli ha dimostrato di avere forze nelle
gambe, ma anche nel cervello. Ma ha bisogno di conferme, a
cominciare dalla partita con l’Udinese.
I confronti aiutano a capire: lo scorso anno, nella stagione della
cavalcata dei 91 punti, il Napoli ha perso solo tre volte in tutto.
Non scivoloni isolati, però: dopo la caduta interna con la
Juve, il primo dicembre, arrivò la sciagurata trasferta di
Rotterdam con il Feyenoord (1-2) e lo 0-0 al San Paolo con la
Fiorentina; e dopo il successo della Roma al San Paolo (4-2) gli
azzurri conquistarono 5 punti nelle tre gare successive (vittoria
con il Genoa e pari con Inter e Sassuolo).
Alla fatal Firenze, poi, seguì il 2-2 con il Torino. Ma
tutto ormai era completamente anestetizzato. Ebbene, con Carletto
in panchina questo non è accaduto: la delusione per il
capitombolo con la Sampdoria si è dissolta nella sabbia
perché subito dopo è arrivata la prima sosta. Ma
è stato, per Ancelotti, il 3-1 allo Stadium, a opera del
nemico peggiore, il segnale del cambiamento. Le certezze non sono
state saccheggiate, al contrario la squadra non si è tirata
indietro e ha ripreso il cammino, battendo i Reds in Champions e la
squadra di De Zerbi a Fuorigrotta.
From: Il Mattino.