La squadra che deve vincere contro la squadra che non ha niente da
perdere. Una grande opportunità, una grossa grana. La
vigilia del Napoli è un poderoso sforzo di concentrazione a
occhi chiusi. Ignorare il fatto che il futuro non sia del tutto
nelle proprie mani non è proprio semplice. «Al
risultato del Manchester City penseremo solo alla fine, noi
dobbiamo vincere e basta», la sintesi del pensiero che Sarri
ha ripetuto ieri e ripeterà ancora stasera nel ventre dello
stadio de Kuip. Il momento è strano, i dubbi non pochi,
l’aria un po’ particolare dopo la sconfitta con la
Juventus. Gli azzurri hanno perso le ultime tre trasferte di
Champions, in Europa lontano da casa hanno abbandonato un po’
dell’antica ferocia, negli ultimi tempi le certezze di Sarri
sono un po’ come le mezze stagioni. Il Feyenoord, lo sa pure il
tecnico, non è l’Everest, semmai una delle colline del
Chianti che circondano casa sua a Vaggio. Una collina: ma col fiato
corto si fatica a salire pure lì.
Il punto è: il Napoli ha il fiato corto? Il suo architetto,
Jorginho, in difficoltà con la Juventus è in bilico
per scelta tecnica in Olanda: domani lascerà il posto a
Diawara. Non è una sorpresa perché l’ex Bologna
ha giocato titolare sette delle ultime nove gare di Champions.
Sarri sa bene che non potrà fare troppo il democristiano ed
eviterà di inguaiarsi con gli azzardi, tipo rinunciare anche
a Callejon per far spazio magari a uno come Giaccherini che
comincia a sbattere un po’ i piedi.
From: Il Mattino.