«E se ne va, la capolista se ne va», canta Napoli, una città in festa dopo l’ennesimo successo della sua squadra in Serie A. Stavolta però non era una partita qualunque: c’era attesa e palpitazione per il big match con la Juventus, per qualcuno la vera sfida scudetto. In più non era mai capitato prima che il Napoli affrontasse i bianconeri da capolista con ben 7 punti di vantaggio.
Così il risultato è andato anche oltre le aspettative: una bella manita, per qualcuno uno schiaffo in faccia da parte di Luciano a Max, un po’ troppo pungente nei confronti del collega nella conferenza pre gara. «Spalletti buffo? Non è stato un aggettivo carino da parte di un altro allenatore. C’era bisogno di una risposta in campo: o’buff’ ce l’ha rat’ sul terreno di gioco, e a dire il vero ha fatto ridere tutti noi napoletani di gioia. Se intendeva questo, allora ha ragione acciughina», si toglie i sassolini dalle scarpe qualche tifoso sfogandosi sui social, in difesa del tecnico primo in classifica. Eppure la cosa che ha fatto sorridere tanti spettatori è che più gli azzurri segnavano, più il loro mister sembrava rattristarsi: «Se avessimo segnato il sesto Spalletti si sarebbe disperato?», ironizza qualcuno. Ma anche questa è mentalità, il provare a trasmettere ai suoi ragazzi che non bisogna perdere la concentrazione e festeggiare prima del triplice fischio, perché il calcio è strano e si sta solo lavorando bene: sarà anche questa una delle chiavi che ha reso questo Napoli diverso dal passato. Eppure si è vinto di lungo, lunghissimo muso.
«Mi andava bene anche vincere di corto muso. Ma così sembra un sogno», sono i commenti che invadono il web. Una grinta che ha fatto la differenza: è tornato il giro palla veloce, quella sintonia dei passaggi perfetti al ritmo altissimo che in pochi avversari possono reggere, il comando della palla e la gestione, l’intesa fra Kvara e Osimhen, il bel gioco, quello che regala emozioni. «Victor è davvero un uomo nuovo quest’anno, un giocatore maturo anche nell’atteggiamento: Spalletti ha fatto un capolavoro con lui»; «Ma Osi si è divorato Bremer, altro che difesa impenetrabile!», sottolinea qualche tifoso. Altri osannano la tecnica di Khvicha: «È pazzesco, devono solo fargli fallo per fermarlo. È incredibile»; «Ha preso parte ad ogni rete, fa paura».
Qualche tiratina di orecchie da parte di qualche fantallenatore a Kim, forse ancora non al top rispetto all’avvio di stagione. Ma il risultato e la squadra padrona nella metà campo avversaria hanno attutito e addolcito le critiche. Elmas invece pare ormai segnare quasi ad ogni presenza: «Si è meritato il mio amore», è la dichiarazione di molti.
E al momento il Napoli è a più 10 in classifica dalle inseguitrici aspettando il risultato della sfida fra Milan e Lecce, e continua a dominare il campionato. Molti attendevano il famoso calo di gennaio, e invece la risposta degli azzurri è stata da grande squadra. «Questo è davvero l’anno buono», si comincia a sbilanciare qualcuno. Ma è davvero un momento magico, una stagione che ha nell’aria qualcosa di diverso, una superiorità evidente in campo che sembra non avere rallentamenti: una scola sconfitta in Serie A e quel pareggio proprio col Lecce che ancora brucia. Poi una serie di vittorie realizzate da un’orchestra straordinaria che continua a suonare melodie angeliche. E mentre i sogni scudetto della Juve sembrano al momento sbiadirsi, questo Napoli continua a far sognare: il campionato è lungo, ma le premesse sembrano quasi perfette. E stavolta pare ci sia stata anche la mano di D10s.