Un pezzo dopo l’altro. Il centrocampista – Ndombele -, l’attaccante – Raspadori – e il puzzle azzurro inizia a prendere forma. Proprio come era nella testa di Luciano Spalletti. Il suo Napoli ha le idee chiare, anche se manca ancora un ultimo pezzetto per completare il quadro perfetto. Il portiere: ecco quello che manca. Facciamo ordine, però, perché al momento il portiere c’è e si chiama Alex Meret. L’italiano ha giocato titolare all’esordio contro il Verona e attualmente è ancora la prima scelta di Spalletti. Alle sue spalle c’è Sirigu, arrivato in questa sessione di mercato proprio con il compito di dare sicurezza a Meret e rappresentare un’alternativa valida nel caso in cui Alex dovesse avere problemi fisici. Eppure sembra che qualcosa vada cambiato.
I nomi di Navas e Kepa hanno iniziato a orbitare attorno alla porta del Napoli già da un mesetto. Questo perché Spalletti è stato chiaro: vorrebbe due portieri che si possano giocare alla pari il ruolo da titolare. Per lo spagnolo così come per il costaricense, però, il nodo relativo al trasferimento a Napoli ruotava attorno all’ingaggio. Entrambi percepiscono stipendi troppo alti per le casse azzurre e per questo le trattative hanno subito un forte rallentamento. Kepa – che è stato a lungo in pole – sembra essere sfumato, mentre le quotazioni di Navas restano sempre alte. Resta il problema dell’ingaggio e per questo Napoli, Psg e gli intermediari del giocatore stanno lavorando notte e giorno per trovare la quadra. 9 milioni sono troppi e allora per concretizzare il trasferimento servirà uno sforzo da parte di tutti. Navas dovrebbe rinunciare a qualcosa, il Psg potrebbe partecipare al pagamento e il Napoli fare un piccolo sforzo per aumentare l’offerta. L’ottimismo resta, ma l’impressione è che questa operazione possa concretizzarsi con calma. La chiusura potrebbe arrivare al fotofinish, con il Napoli che si fa forte anche della situazione poco comoda del giocatore a Parigi, dove sostanzialmente non ha più il posto fisso. Un bel problema per Navas che ovviamente farebbe di tutto per non perdere il posto in nazionale in vista del Mondiale alle porte. Il Napoli si è messo alla finestra e attende sviluppi. Se dovesse arrivare Navas, però, Meret non prolungherà il suo contratto con il Napoli (in scadenza a giugno 2023) e proverà a trovare una nuova collocazione già a partire da questa stagione. L’italiano è stato chiaro da subito con il club azzurro per evitare le incertezze delle ultime stagioni.
La tecnica dell’attesa ha portato già i suoi frutti nell’operazione Raspadori. Il club azzurro si era messo sulle tracce dell’attaccante italiano a fine luglio e con una serie di piccoli passi è riuscito a colmare il gap che divideva domanda e offerta. L’accordo è stato raggiunto nella mattinata di ieri, quando anche gli ultimi dettagli sono andati al loro posto. Tutto era legato ai bonus e Napoli e Sassuolo hanno trovato la quadra per fare tutti felici e contenti. 5 milioni, questi i bonus che il club azzurro verserà al Sassuolo al raggiungimento di alcuni obiettivi. Personali (2 milioni sono legati a prestazioni, gol e assist che Raspadori dovrà mettere insieme nel corso dei 5 anni di contratto) e di squadra (altri 3 milioni legati all’accesso in Champions League nelle prossime 5 stagioni). Insomma, il pagamento totale avverrà in 6 anni (tra prestito, riscatto e bonus). Al giocatore, invece, un contratto da 2.5 milioni a stagione per i prossimi cinque anni.
Nella giornata di ieri Raspadori ha raggiunto Roma per sostenere le visite mediche a Villa Stuart dove è stato accolto da tanti tifosi azzurri che hanno intonato il coro «È arrivato Raspadori e per voi sono dolori». Jack è già preceduto da Ndombele. Ieri è stata anche la prima giornata di Simeone con la maglia del Napoli. «Felicità immensa. Una squadra speciale, una città unica e la sensazione che certe strade siano destinate ad unirsi. Forza Napoli Sempre!!!», le parole del Cholito tramite i profili social azzurri. Ma non solo, perché nella giornata di ieri Alex Meret è diventato papà «Benvenuto Daniel! Mamma e papà già ti amano alla follia».