(Italiano) Napoli, scudetto e mercato: rinforzi da prendere e da utilizzare


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Al termine della partita più anonima giocata in questa stagione, e a due mesi dalla riapertura del mercato, Sarri ha lanciato un messaggio a De Laurentiis sui rinforzi per il Napoli. Lo ha fatto dagli spogliatoi di Verona, dopo lo 0-0 con il Chievo, rispondendo a una domanda, dunque non ha messo lui la questione sul tavolo. Ma è un argomento caldo alla luce della riduzione dell’organico provocata dagli infortuni di Ghoulam, punto di forza della squadra, e di Milik, unica alternativa in attacco. L’allenatore non invoca acquisti, non lo ha mai fatto, e già nel primo giorno napoletano chiarì che il discorso sul mercato non gli piace.

Spiegò anche che lavora con i giocatori che ha, peraltro migliorandoli molto come si è visto in questi mesi – tanto per fare alcuni esempi – con Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, Allan, Mertens e Insigne. Ma del mercato bisogna parlare a quasi un terzo del cammino in campionato, con una classifica corta – 5 squadre in 5 punti, però Roma e Lazio hanno una partita in meno – che vede gli azzurri al comando. E non è stata casuale la puntualizzazione di Sarri: «De Laurentiis farà le sue valutazioni in base a quello che vuole ottenere dalla squadra». Traduzione: se vuole lo scudetto, serve un ulteriore sforzo.

Alla luce degli infortuni di Ghoulam e Milik i rinforzi sono una necessità. Per l’attacco potrebbe arrivare da Verona Inglese, che comunque non ha le caratteristiche di Mertens, ma per la fascia sinistra è sufficiente la presenza di Mario Rui o non è il caso di tornare su una delle piste battute da De Laurentiis, Chiavelli e Giuntoli nei mesi scorsi, prima dell’accordo con l’esterno portoghese? Il Napoli, così sfortunato da perdere due giocatori per lo stesso grave infortunio in 38 giorni, deve essere messo in condizione di avere una rosa completa per difendere il primato dall’assalto di quattro rivali, non di una. Bisogna intervenire ma nel modo giusto, evitando di ripetere quanto è accaduto sul mercato di gennaio nel 2016: il Napoli, primo alla fine del girone d’andata, non si rafforzò con il difensore Regini e il centrocampista Grassi e, nonostante la potenza di Higuain, non riuscì ad effettuare il successivo controsorpasso sulla Juve fermandosi a nove punti dai bianconeri.

Il mercato d’inverno non deve essere l’occasione per bruciare milioni come è accaduto per alcuni azzurri ma per completarsi e non avere rimpianti in primavera. Dopo lo stop di Milik e Ghoulam sono state sottolineate le cessioni di Zapata, Pavoletti e Strinic. Ma non rientravano nei piani di Sarri e infatti i tre ex, appena approdati alla Samp e al Cagliari, hanno chiarito che non erano stati facili i mesi a Napoli. Questo non è il momento di guardare indietro, ma avanti, provando ad individuare gli uomini che a gennaio potrebbero completare la rosa, che peraltro – secondo lo studio Cies, l’istituto internazionale di statistica – è tra le prime undici in Europa, con una valutazione di 721 milioni. Una rosa forte che l’allenatore non sfrutta completamente. Ed è questo il secondo punto del ragionamento sul mercato.

All’inizio della scorsa stagione vi era stata una forte frizione tra De Laurentiis e Sarri perché il tecnico utilizzava col contagocce i tre giovani centrocampisti – Zielinski, Rog e Diawara – acquistati dopo la cessione di Higuain. Il loro minutaggio è progressivamente cresciuto, tant’è che Zielinski e Diawara sono diventati alternativi ad Allan e Jorginho, anche se le prestazioni offerte in questo avvio di stagione fanno ritenere che sia Hamsik ad avere bisogno di tirare il fiato. Non è aumentato, invece, il minutaggio del difensore Maksimovic, pagato 26 milioni; mai utilizzato Tonelli, costato 9. I due giocatori presi nella scorsa estate, Ounas e Mario Rui, sono stati rispettivamente schierati per 66 e 72 minuti. In questo campionato cinque azzurri sono stati in campo per 1000 minuti, due per 900, due per 800 e due per 700. Dietro, tutti gli altri. Sarri opta per un moderato turnover in difesa e a centrocampo perché in attacco gli uomini del tridente erano ritenuti intoccabili ancor prima dell’infortunio di Milik.

Idee e scelte di De Laurentiis e Sarri devono coincidere. La necessità di intervenire sul mercato dopo gli infortuni va abbinata a una rotazione un po’ più ampia nel momento in cui vi è un calendario fitto di impegni, come quello che attende il Napoli alla ripresa. Ci sono due date già segnate in rosso, sono di due sfide chiave al San Paolo: il 21 novembre arriva lo Shakthar Donetsk ed è uno spareggio per il secondo posto in Champions; il primo dicembre c’è la Juve ed è inutile sottolineare il senso di questi 90 minuti, non soltanto per la classifica.

 

From: Il Mattino.

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