Contro la Lazio il punto più basso toccato in questa stagione dal Napoli di Gattuso: la quarta sconfitta sul campo in campionato è stata decisamente la più brutta dal punto di vista della prestazione. Incapaci di pungere in attacco gli azzurri, imprecisi nella costruzione della manovra a centrocampo, disattenti in difesa, superati nei duelli sulle fasce e in generale con un’intensità di molto inferiore rispetto a quella messa in campo dalla formazione di Simone Inzaghi. La Lazio è molto più rapida nel recupero palla e nei ribaltamenti di fronte e mette in campo maggiore convinzione e un agonismo superiore.
ATTACCO SPUNTATO
Prevedibile e mai realmente incisivo negli ultimi venti metri il Napoli nella serata nera dell’Olimpico. Si avverte soprattutto l’assenza di Insigne, l’unico veramente in grado di accendere gli azzurri con una giocata di fantasia in grado di mandare in porta i compagni. Il suo sostituto Politano gioca sull’altra fascia, a destra, ma non riesce mai a entrare realmente in partita: tanti errori di misura per l’ex interista che in più non converge quasi mai verso il centro per legare il gioco con gli altri reparti. Il centravanti è Petagna che poco servito si fa bloccare senza problemi dai difensori della Lazio: al centro dell’attacco si avverte la mancanza della rapidità di Mertens, infortunato che tornerà nel 2021. E poi nel 4-2-3-1 di Gattuso si sente l’assenza di Osimhen, che s’infortunò il 13 gennaio con la nazionale nigeriana nel match di qualificazione per la coppa d’Africa contro Sierra Leone: l’ex attaccante del Lille è l’unico con le caratteristiche di saper attaccare la profondità, cosa che è completamente mancata nella sfida dell’Olimpico contro la Lazio. Unico a salvarsi il messicano Lozano, il migliore in camo come nelle ultime partite, costtretto ad uscire per infortunio.
CENTROCAMPO IMPRECISO
Male anche i centrocampisti. Fabian Ruiz conferma il suo momento d’involuzione commettendo diversi errori in impostazione e perdendo il duello a distanza con Luis Alberto, lo spagnolo della Lazio che gioca tanti palloni importanti e segna la rete del raddoppio dei biancocelesti. Discorso simile per Zielinski che gioca il primo tempo da trequartista nel 4-2-3-1 e il secondo da mezzala sinistra nel 4-3-3 ma non riesce mai a incidere: diversi errori anche del polacco che tira solo una volta nello specchio della porta (come Fabian Ruiz) e non riesce mai a dare la scossa ai compagni con una giocata importante. Soffre anche Bakayoko, l’unico a centrocampo più adatto per la copertura nella fase difensiva e i centrocamoisti azzurri costruiscono poco per gli attaccanti e fanno poco filtro per contrastare le iniziative della Lazio, soprattutto quelle ispirate da Milinkvovic Savic.
DIFESA DISATTENTA
Tanti errori anche in difesa, reparto dove va in sofferenza anche Koulibaly che avverte un risentimento muscolare in avvio di partita e poi viene sostituito dopo dieci minuti della ripresa: il difensore senegalese va in difficoltà anche perché gioca con un’ammonizione rimediata dopo pochi minuti e rischia quindi di subire il secondo giallo. Male anche l’altro difensore centrale Maksimovic che si fa bruciare da Immobile nello stacco di testa sul gol dell’1-0 della Lazio, nato da uno spunto sulla fascia sinistra di Marusic che va facilmente a Di Lorenzo. Anche la seconda rete nasce da un errore di un difensore, quello di Mario Rui che sbaglia l’appoggio in uscita e sul ribaltamento di fronte arriva il raddoppio di Luis Alberto.
MALE SULLE FASCE
Gli azzurri perdono anche i duelli sulle fasce, i due padroni sono Lazzari a destra e Marusic a sinistra: funziona poco la copertura sui due esterni della Lazio, a cominciare da quella degli attaccanti azzurri e dei centrocampisti nella fase di pressing e così soffrono nelle coperture i due terzini Di Lorenzo e Mario Rui. Sulle corsie esterne i duelli li vincono i due laterali della Lazio che creano la superiorità numerica e mettono in mezzo palloni pericolosi per gli attaccanti, invece i due terzini del Napoli partecipano poco alla fase offensiva e vanno in sofferenza in quella difensiva.